"Le ultime dichiarazioni di Plenković sono le più pericolose della sua carriera politica" cosi il leader dei socialdemocratici Peđa Grbin ha commentato l'annuncio del premier che ieri, dopo il vertice di maggioranza ha annunciato modifiche del Codice penale e della Legge sulla procedura penale. "Nuova settimana, nuova dose di trascrizioni, messaggi e informazioni che trapelano dai procedimenti in corso" ha detto il capo del governo esprimendo l'intenzione di porre fine all'indiscriminata pubblicazione di documenti riservati, che secondo lui ha un unico obiettivo: quello di provocare il caos e lo scontro politico. "Dopo le minacce alla Procura statale, agli avvocati ora ci sono quelle ai giornalisti", dicono i rappresentanti dell'opposizione, sia quella di sinistra che di destra e aggiungono: "Si tratta di una misura inaccettabile, antidemocratica e che ci fa retrocedere nella lotta alla corruzione". A metà strada la posizione di alcuni partner della coalizione. "Le informazioni non andrebbero rilasciate fino alla chiusura del procedimento giudiziario, dopodiché tutto dovrebbe esser messo a disposizione del pubblico", ha commentato il social-liberale Darko Klasić. Intanto il ministro all'amministrazione pubblica Ivan Malenica respingendo le tesi sulla persecuzione dei giornalisti ha precisato: "Saranno punibili solo i partecipanti al processo poiché con le modifiche alla legge si intende prescrivere un nuovo reato relativo alla divulgazione dei contenuti degli atti probatori e riferiti alla parte del processo contrassegnato come non pubblico". Il ministro sostiene che i cambiamenti non andranno nella direzione di secretare le indagini e ha spiegato: "Se da una parte c'è il diritto del pubblico ad avere informazioni sui procedimenti penali dall' altra c'è pure il diritto alla privacy nonché la presunzione di innocenza di chi è soggetto di un procedimento penale".
LPA

Il presidente dell'SDP Peđa Grbin. - Foto: Radio Capodistria
Il presidente dell'SDP Peđa Grbin. - Foto: Radio Capodistria