Foto: BoBo/Borut Živulović
Foto: BoBo/Borut Živulović

Smentendo gli annunci della vigilia e stando ai quali l'argomento non sarebbe stato all'ordine del giorno, Robert Golob e Andrej Plenković hanno parlato pure del confine marittimo e di pesca. "Stiamo valutando una soluzione pragmatica che esenterebbe i pescatori sloveni e croati dalle denunce e multe a loro comminate", ha raccontato alla stampa il premier croato facendo capire di aver suggerito una specie di gentlemen agreement che ha qualificato "come un primo passo nella soluzione di un problema che appesantisce le ottime relazioni bilaterali". Sull'argomento Golob ha ribadito il sostengo dello stato ai pescatori ed è tornato a ricordare che per Lubiana la sentenza arbitrale è definitiva e vincolante e va rispettata nella normativa interna e internazionale. "Siamo pronti a dialogare per arrivare a una demarcazione confinaria soddisfacente per entrambi, ma ripeto che per noi la sentenza, e le ragioni sono note, non è valida", ha sottolineato invece il capo del governo croato. Nonostante queste divergenze, entrambi i premier hanno definito ottime le relazioni bilaterali. Buona la collaborazione economica e gli scambi commerciali, comunanza d'idee e impegno nella stabilizzazione dei Balcani occidentali, si sta ora cercando una strada comune nella lotta all'immigrazione clandestina e in questo contesto, è stato detto a Brdo, il dialogo proseguirà e includerà pure l'Italia. Una parte dell'incontro è stata dedicata pure al settore energetico. Dalle dichiarazioni sentite si proseguirà con il progetto per il secondo reattore della centrale nucleare di Krško e con quello per l'ampliamento del terminale per la rigassificazione di Veglia con inclusa la costruzione del gasdotto verso Slovenia e Austria. Iniziative che vedrebbero i due paesi partner e, da com'è stato fatto capire, già a breve ci potrebbe essere la firma di un accordo in merito.

(lpa)