Foto: Reuters
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Resta alta l’attenzione in Italia sul fronte meteo. Allerta rossa in Emilia Romagna, e arancione in Lombardia, Marche e Toscana, nonostante la breve pausa del mal tempo che si sta registrando in queste ore. Si teme il ciclone che potrebbe abbattersi nuovamente sull’Italia nel fine settimana, che rischia di causare ulteriori disagi soprattutto sulle regioni del Centro-Nord.

In queste ore l’'Emilia Romagna è stata, infatti, sconvolta dalla peggiore alluvione degli ultimi cento anni, tanto che il presidente della regione Stefano Bonaccini, ha parlato, proprio a pochi giorni dall’anniversario del terremoto del 2012, di un evento paragonabile per forza di devastazione a quello di quei giorni. La Romagna, parte dell'Emilia orientale e anche le alte Marche sono state interessate da una ondata di maltempo eccezionale. Il protagonista di questo evento drammatico è stato un ciclone mediterraneo insolitamente intenso per il mese di maggio. In 36 ore sono caduti oltre 120mm tra Bolognese e pianura romagnola, ovvero più del doppio di quello che dovrebbe cadere nell'intero mese di maggio; mentre sull'Appennino si sono registrati picchi di oltre 200mm, segnatamente dietro Imola, Faenza, Cesena e Forlì, praticamente la pioggia di tre mesi condensata in un giorno e mezzo.

PIù di una decina le vittime accertate e migliaia gli sfollati, mentre resta ancora sconosciuto il numero dei dispersi. Sono stati oltre 20 i fiumi esondati, 280 le frane e oltre 400 le strade interrotte. I comuni colpiti dall'alluvione sono 41 e circa 10mila gli sfollati soprattutto dalle province di Bologna, Forlì-Cesena e Ravenna.

Martedì prossimo è stato fissato un Consiglio dei ministri che varerà provvedimenti a sostegno dei territori colpiti: sarà deliberato lo stato di calamità. Disagi sulle autostrade della regione dove alcuni tratti sonostati messi in sicurezza. Per non gravare ulteriormente sui già grandi disagi, i sindacati del trasporto aereo hanno deciso di sospendere lo sciopero previsto per il 19 maggio nelle aree colpite dal maltempo.

Barbara Costamagna