Foto: Radio Capodistria/Fifaco
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"Una mostra utile": così il vicepresidente della Comunità ebraica di Trieste, Davide Belleli, ha definito "Destinazione Lager".

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Utile perché aiuta a ricordare, insegna a non commettere più tragici errori alle nuove generazioni e rammenta quanto accaduto in uno dei momenti più bui della storia umana. Il racconto parte da chi furono gli ufficiali nazisti presenti a Trieste, passa per i collaborazionisti ed arriva ai nomi dei primi 150 deportati, proseguendo infine con i racconti sui prigionieri politici.

Un percorso che tocca diversi sentimenti: rabbia, incredulità, sdegno, pietà disillusione e speranza. Proprio la speranza accompagnò la prigionia di Tatiana Bucci, che nel marzo del 1944, a soli 6 anni da Trieste fu deportata nel lager di Auschwitz.

Lei e la sorella sopravvissero al campo di sterminio, e la stessa Tatiana Bucci ci ha spiegato perché questa mostra è molto importante: "Perché le cose bisogna conoscerle, bisogna saperle, bisogna continuare a parlare di quello che è stato, perché stiamo vivendo un periodo molto difficile. La guerra in Israele e la guerra a Gaza le unisco; ci sono troppi bambini tra noi ebrei e tra i palestinesi che purtroppo non ci sono più. Io ho avuto la fortuna di sopravvivere agli orrori di Birkenau, di diventare vecchia, di diventare nonna, che è la cosa più bella che la vita mi ha dato, ma a tutti i bambini del mondo bisogna far sapere, conoscere, per dar loro poi anche la capacità di giudicare. Questo è molto importante!"

Davide Fifaco

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