Foto: BoBo
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Dopo un dibattito durato circa 4 ore, Marjan Šarec è stato eletto a capo del governo della coalizione di centro-sinistra, composta dal cosiddetto pentapartito più il sostegno della Sinistra. 55 i voti a favore, 31 quelli contro, una la scheda nulla. Incassato il SI della Camera di Stato, con l'incarico a Marjan Šarec di mandatario per la formazione del governo, il pentapartito è impegnato nei confronti per la ripartizione dei dicasteri e per mettere a punto la compagine ministeriale. Šarec ha tempo fino ad inizio settembre per trasmettere al Parlamento la lista dei ministri, che dovranno poi affrontare le audizioni dinanzi ai preposti organi, che devono ancora venir costituiti. Il voto in Aula è previsto per il 13 settembre. Oltre al sostegno del pentapartito composto da Lista Marjan Šarec, Sd, Smc, Pensionati e Partito Alenka Bratušek più l'appoggio esterno della Sinistra gode anche del sostegno dei due candidati ai seggi specifici per le comunità nazionali italiana e ungherese, Felice Žiža e Ferenc Horvath. Žiža ha detto che i due membri al seggio specifico non possono fungere da componente del governo, ma di semplice sostegno in base alle esigenze delle rispettive minoranze. Queste condizioni vengono garantite in parte da Šarec, di conseguenza abbiamo deciso di appoggiarlo, ha detto Žiža, precisando che il governo avrà il compito di far rispettare i diritti acquisiti, il bilinguismo nelle zone miste e aumentare i fondi destinati alle due minoranze. Sentiamo Žiža

Storicamente i due rappresentanti della Comunità italiana e ungherese sostengono il governo e chiaramente il mandatario, perché è importante collaborare per poter riuscire a portare avanti e proporre quelle che sono le nostre richieste a livello dei diritti fondamentali. Oltre i diritti internazionali, la Costituzione slovena e le leggi slovene ci sono poi certe leggi che hanno bisogno di essere ottimizzate e migliorate e soprattutto portate in pratica e controllate. Per quanto riguarda la loro applicazione nel 2014 il Premier uscente, Miro Cerar, è riuscito a formare un gruppo di lavoro per vedere l’effettiva realizzazione di queste leggi e l’applicazione del bilinguismo sul territorio. Dei passi avanti sono stati fatti, ma troppo piccoli per poterci dire soddisfatti. Quindi siamo sempre pronti a migliore e ottimizzare tutto quello che già ci appartiene in ambito di diritti di tutela, promozione e sviluppo della nostra’ identità linguistica e culturale. Šarec ha manifestato durante le riunioni grande disponibilità nel venirci incontro. Noi abbiamo già inviato al segretario del futuro premier i presupposti per il contratto di collaborazione con la coalizione.

Reporter: Il presidente sloveno, Borut Pahor, si è intanto già congratulato con il neo-eletto Capo di Governo, Marjan Šarec. In una breve conversazione Pahor ha augurato al nuovo primo ministro grande successo nello svolgimento del proprio lavoro a vantaggio di tutti i cittadini sloveni. Intanto Šarec, che aveva previsto 54 voti a favore, è rimasto stupito per aver ottenuto ancora maggiore sostegno da quello atteso. Il negoziato tra Lista Šarec, Partito del Centro Moderno, Socialdemocratici, Desus e Partito Alenka Bratušek è cominciato già la scorsa settimana. Avranno un incarico di Capo dicastero tutti i leader del pentapartito ad eccezione di Dejan Židan, dei Socialdemocratici, candidato alla presidenza della Camera di Stato. Sentiamo Dejan Židan

Dejan Židan: È stato fatto un grande passo in avanti. Una dimostrazione per coloro che avevano dei dubbi sull’operato di un governo di minoranza appoggiato da un partito d’opposizione. Sarà un governo operativo a tutti gli effetti, lo abbiamo già dimostrato con questo grande passo della nomina di Šarec. Sono convinto che nei prossimi quattro anni raggiungeremo dei grandi traguardi. Al contempo vorrei complimentarmi con il signor Marjan Šarec, questi potrà contare sul nostro sostegno al fine di attuare tutti i punti previsti dal contratto di coalizione. Le affermazioni trapelate sui media che sostengono che gli Sd sono ai ferri corti con l’Smc per quanto riguarda la spartizione delle poltrone ministeriali non reggono assolutamente. Noi degli Sd puntiamo su una buona squadra Ministeriale, con a capo delle forti individualità; insomma non ci interessa il numero delle poltrone. Per quanto ci riguarda le offerte che ci sono pervenute sono più che soddisfacenti e di conseguenza guardo con ottimismo i prossimi giorni e ritengo che la lista ministeriale sarà pronta entro la data stabiliti dalla legge. Dai media si legge tanto, ma le riunioni per il momento sono segrete e le informazioni riservate e fino alla presentazione ufficiale del premier non vorrei parlarne. Vorrei ribadire che non saremo noi ad ostacolare la formazione del governo, ma per il momento non ho intenzione di parlare delle riunioni che stanno avvenendo a porte chiuse.

Reporter: Ma cosa prevede il protocollo stipulato dal cosiddetto pentapartito con il sostegno esterno della Sinistra

Dejan Židan: Abbiamo sottoscritto il protocollo di coalizione che stabilisce con chiarezza chi svolgere l’incarico di premier, il Presidente della Camera e i Vice Presidenti, nonché i presidenti a capo dei vari comitati. Questo documento fa emergere il sostegno di 52 parlamentari. Anche noi politici dobbiamo avere fiducia a quanto accordato e soprattutto sottoscritto. Io sono convinto che questo esecutivo vi stupirà in positivo, sono convinto che porterà a termine il mandato. Non è il primo governo di minoranza e non sarà’ nemmeno l’ultimo. Abbiamo stipulato un buon contratto di coalizione e lo dobbiamo realizzare affinché migliori la situazione in Slovenia. Per quanto riguarda invece il voto di fiducia a Šarec noi degli Sd non abbiamo imposto a nessuno di fotografare la scheda, cosa che i media hanno sostenuto.

Reporter: Sentiamo ora l'ex Premier, Miro Cerar, leader dell'Smc, il quale è spesso entrato in collisione proprio con l'Sd per quanto concerne la ripartizione dei vari dicasteri.

Miro Cerar: Abbiamo un nuovo mandatario e nelle prossime settimane avremo sicuramente un nuovo esecutivo. Mi ritengo soddisfatto per aver ottenuto una stabilita politica nel paese, è stato un periodo privo di scandali, un periodo nel quale si è consolidata la cultura a livello politico e nel quale sono stati raggiunti numerosi progressi. Abbiamo raggiunto il terzo posto nell'indice di crescita economica in Europa, il tasso di disoccupazione più basso dal 2009 e siamo riusciti ad attirare numerosi investitori stranieri. Insomma, la Slovenia sta percorrendo un trend positivo e sono soddisfatto nel poter lasciare il paese nelle mani del nuovo mandatario in queste condizioni. Condizioni notevolmente migliorate rispetto a quelle che ho ereditato nel 2014, nel pieno della crisi. L'Smc ha appoggiato Šarec senza manipolazioni di alcun tipo, non abbiamo insomma avuto la necessità di ricorrere ad alcuno strumento di controllo, quale le foto delle schede. Questa mentalità fa parte dell'Smc. Il nostro partito fino ad ora ha giocato un ruolo costruttivo nella parte che ha riguardato l’armonizzazione dei vari punti del contratto di coalizione, io stesso ho deciso di non espormi più di tanto e ho agito cautamente per non compromettere i negoziati che sono stati molto delicati. In seguito alla nomina del mandatario credo che passerà qualche settimana per la formazione dell’equipe ministeriale.

Reporter: Igor Zorčič, capogruppo parlamementare dell'Smc

Igor Zorčič: Con la nomina del mandatario abbiamo fatto il primo passo verso la formazione del nuovo governo. Ora si passerà alla lista Ministeriale, un accordo importante che richiederà molto lavoro. I due candidati alla Vice Presidenza sono due neofiti, Monika Gregorčič è nelle nostre file da parecchi anni ha collaborato nel mandato precedente, svolto dei compiti governativi e ha fatto da ponte tra la Camera ed il governo, insomma conosce bene il lavoro della Camera e sono convinto che svolgerà il lavoro con grande professionalità. Per quanto riguarda i vari dicasteri tutto è ancora aperto. È nel nostro interesse che nei Ministeri nei quali è stato svolto un buon lavoro si punti sulla continuità. Posso rivelare che l’Smc punta alla guida del Ministero dell’Economia e Počivalšek potrebbe essere il candidato più adatto.

Reporter: Negli ultimi tempi abbiamo assistito a diverse frecciatine che hanno coinvolto gli esponenti dell’Smc e quelli dell’Sd

Igor Zorčič: Non si tratta di cose drastiche, nello spazio politico si possono manifestare degli attriti, scambi di vedute, della sana concorrenza. Non credo che ciò che sta accadendo sia un lascito del governo che ci stiamo lasciando alle spalle. Si trattava di circostanze differenti e il governo aveva delle priorità diverse e un contratto di coalizione diverso da quello attuale. Li attriti erano legati a rapporti diversi. Ma tutto ciò è normale, ogni partito persegue i propri interessi a patto che non vada a influenzare gli accordi che sono stati presi dai partiti che operano in una determinata coalizione con gli obblighi che comporta. È importante che ognuno operi con la massima responsabilità al fine di trovare un accordo. Quanto il futuro governo potrà durare, sarà solo il tempo a dirlo, io credo comunque che il governo precedente ha creato un clima e delle condizioni ottimali.

Reporter: Per quanto riguarda la costituzione degli organismi parlamentari, bisognerà prima risolvere la questione dello status del partito Sinistra, che ha firmato un protocollo di collaborazione con il governo di minoranza. Secondo l'ufficio affari giuridici della Camera, dovrebbe venir considerato partner della coalizione, non forza di opposizione; lo status è importante in quanto, in base al regolamento della Camera in alcune commissioni è l'opposizione ad avere un numero maggiore di rappresentanti.

Matej Vatovec: La sinistra rimane un partito d'opposizione.Sarà questo il nostro ruolo in parlamento. Noi abbiamo definito la volontà di appoggiare i progetti finalizzati a migliorare la posizione delle persone che vivono in Slovenia. Il nostro punto principale sarà quello di dirottare il governo verso sinistra. Per quanto riguarda i restanti progetti governativi valuteremo come agire a ogni singolo progetto. Sarà sicuramente la Sanità il principale obiettivo, comune a tutti i partiti della coalizione, la questione del salario minimo e di attuare politiche volte a migliorare le condizioni di lavoro in generale. Per quanto riguarda invece la volontà di intensificare i controlli lungo il confine di Schengen, questo è un punto per il quale abbiamo deciso di non entrare in coalizione. Queste politiche danneggiano le persone che vivono a ridosso del confine

Reporter: Passiamo ora la parola a Marko Bandelli dell'alleanza Alenka Bratušek

Marko Bandelli: Io credo che un governo con più partiti sia meglio gestibile rispetto a coalizioni guidate da un partito forte con altre minori entità. Sarà questo, secondo me, il punto di forza della futura coalizione di centro-sinistra. Già durante i negoziati che hanno coinvolto il pentapartito ho visto che ogni problema veniva risolto con grande semplicità. In molti vedevano attriti e incomprensioni ma noi abbiamo deciso di seguire la linea del compromesso. Insomma, credo che non sarà questo il motivo per poter dire che il governo avrà vita breve.

Reporter: Critici durante il dibattito invece sono stati i parlamentari del centro destra, Nsi, Partito Democratico e Nazionale. Gli elettori non desiderano questo governo che avrà comunque vita breve, sostengono. Intanto il leader del partito democratico, Janez Janša, che venerdì scorso non è intervenuto nel dibattito sull'incarico a Šarec come mandatario, ha definito la sua elezione un altro fallimento politico per la Slovenia. Sul proprio profilo Facebook ha scritto che si tratta di un mandatario senza alcuna esperienza in politica e non ha escluso elezioni anticipate, qualora la Sinistra decidesse di astenersi quando si tratterà di votare la lista dei ministri dell'esecutivo Šarec. E si è fatta sentire anche Ljudmila Novak, deputata di Nuova Slovenia; ha respinto le illazioni secondo cui sarebbe stata lei a garantire il 55. esimo voto a Šarec. Assolutamente niente di vero, dice, c'è chi può testimoniare che, in rappresentanza dell'opposizione ho votato contro la candidatura di Šarec. Sentiamo Jožef Horvat, capogruppo dell'Nsi, il quale ha parlato di speculazioni mediatiche. Perche avete votato contro Šarec

Jožef Horvat: Noi abbiamo votatao contro. L’Nsi si è seduta al tavolo negoziale con Šarec e i restanti partiti della futura coalizione e di conseguenza abbiamo deciso di votare contro. Su determinate questioni abbiamo trovato pureun accordo, mentre molti erano i temi per i quali era impossibile trovare un’intesa. Dal punto di vista concettuale era impossibile trovare un accordo. Per esempio, posso menzionare il tema della sanità, economia e crescita demografica. Abbiamo insomma deciso, in base ai partiti che faranno parte della coalizione, gli stessi che non sono riusciti a portare a termine un mandato, che sarà impossibile portare a termine quanto desiderato. Di conseguenza abbiamo abbandonato i negoziati.

Reporter: Come vede il futuro di questo esecutivo

Jožef Horvat: Questo governo non può essere in alcun modo un esecutivo stabile nel tempo. Se la compagine che ha governato fino ad ora composta da tre partiti non lo è stata e litigava a partire dall’autunno del 2014, sarebbe semplicemente un’miracolo che questa che si sta delineando del pentapartito più sinistra lo sarà in futuro. Sarei il primo a esserne stupito. In fondo mi auguro per il paese un governo stabile. Però in sincerità non lo crede pensiamo al fatto che tuttora non siamo in grado di capire se la Sinistra è un partito d’opposizione o di coalizione. Eppure, è stata la Sinistra a permettere l’elezione del premier e probabilmente del futuro governo. È innegabile che questo governo è nato grazie alla Sinistra seppure è chiaro a tutti che si tratta di una formazione d’opposizione. Noi faremo di tutto affinché anche dal punto di vista giuridico lo status della Sinistra venga chiarito.

Reporter: Si è comunque parlato di vincitori relativi, mi riferisco al Partito Democratico, ma perché l’Sds non è stata in grado di formare una coalizione.

Jožef Horvat: Noi abbiamo proposto una coalizione di centro destra, diciamo del 2 più 2, composta da NSI più Sds e con La Lista Marjan Šarec più SMC. Questa sarebbe stata una soluzione equilibrata. Una coalizione composta da quattro partiti. Però già durante la campagna elettorale abbiamo visto crescere questo spirito anti Sds, o precisamente anti Janša, per il quale non è stato possibile costruire una coalizione di centro destra. Per concludere posso affermare che credo che il momento per realizzare questa coalizione arriverà presto.

Reporter: Dopo l'incontro di ieri con i leader dei futuri partner di coalizione, il neo-premier Marjan Šarec ha confermato di aver raggiunto un accordo con i partner di coalizione. La lista dei capidicastero non è ancora stata resa nota, dovrà infatti venire formalmente confermata dal pentapartito. Secondo fonti ufficiose la Lista di Marjan Šarec avrebbe ottenuto i ministeri della Salute, degli Affari interni, della Pubblica Amministrazione e delle Finanze. Al Partito del Centro Moderno invece i seguenti dicasteri: Esteri, Ambiente, Lavoro, famiglia, affari sociali e pari opportunità, nonché' il ministero dello Sviluppo economico e della Tecnologia. Ai socialdemocratici in mano i ministeri della Giustizia, della Scuola e della Cultura. Sempre secondo informazioni ufficiose il DeSUS prenderà le redini dei dicasteri della Difesa e dell'Agricoltura, al Partito di Alenka Bratušek invece i ministeri dell'Infrastruttura, della Coesione e degli Sloveni residenti al di fuori dei confini nazionali. I nomi dei ministri non sono ancora stati rivelati, già da tempo sembra però chiaro che a dirigere i ministeri saranno i leader dei cinque partiti di coalizione, ad eccezione di Dejan Židan, a capo dell'SD, che sarà nominato Presidente della Camera di Stato. Il leader dell'SMC, Miro Cerar, sarà molto probabilmente il nuovo ministro degli Esteri; Karl Erjavec, a capo del partito dei pensionati, dovrebbe invece guidare il Ministero della Difesa. Alenka Bratušek, presidente del SAB, potrebbe diventare il nuovo ministro dell'Infrastruttura.

Dionizij Botter