Foto: Facebook/My Voice, My Choice
Foto: Facebook/My Voice, My Choice

Un gruppo di attiviste ha alzato la voce per difendere l’uguaglianza e la giustizia. Questo è l’obiettivo dell’iniziativa “La mia voce, la mia scelta”, coordinata dall’attivista slovena Nika Kovač, dell'Istituto 8 marzo. Si autodefiniscono un movimento che ha il desiderio di rendere l’Europa un posto migliore per tutte le persone, soprattutto per le donne, oltre 20 milioni, che non hanno accesso all’aborto. Per questo sono andate a Bruxelles, per far sentire la loro voce e parlare di come l’aborto viene affrontato realmente nei loro Paesi e non come viene fatto credere dai politici. Rappresentanti della Slovenia, Croazia, Francia, Spagna, Austria, Finlandia e Polonia, hanno discusso della disparità nell’accesso all’aborto sicuro e gratuito in Europa. Nonostante in alcuni paesi ci siano stati dei progressi significativi nel garantire tale diritto, molti continuano a lottare con restrizioni legislative e pratiche discriminatorie. È stata proprio Nika Kovač a evidenziare il fatto che la Slovenia ha da subito inserito il diritto all’aborto nella Costituzione; tuttavia, ha sottolineato che tale situazione non rispecchia la realtà di molte altre parti dell’Europa. La Croazia ha l’aborto accessibile, “ma solo sulla carta” ha dichiarato Marija Trcol, infatti, “molte donne croate si vedono costrette a venire in Slovenia per interrompere una gravidanza”. "È inaccettabile che ancora oggi in Polonia le donne muoiano per questo motivo, che le donne soffrano finanziariamente perché l’aborto non è gratuito” questa è la denuncia delle attiviste, che non hanno parlato solo della Polonia, ma di tutti gli altri Paesi che hanno questo limite. A Bruxelles hanno discusso del ruolo delle istituzioni europee nel garantire l’accesso all’aborto sicuro e gratuito, in particolar modo come la creazione di un fondo dell’Unione europea potrebbe aiutare migliaia di donne. Con il sostegno di milioni di cittadini per la campagna “My Voice, My Choice”, la speranza è che l’Ue agisca per tutelare tutte le donne, indipendentemente dal loro paese di provenienza, per questo le attiviste hanno sottolineato l’importanza di andare a votare, per difendere tale diritto nelle prossime elezioni europee.

B.Ž.