E’ morto nella sua casa di Sergassi, pittoresco villaggio dell’entroterra capodistriano, che gli aveva dato i natali il 16 gennaio 1933. Humbert, Bert, Berto Pribac è stato un’intellettuale appassionato, a tratti picaresco, indubbiamente cosmopolita, aperto e disponibile con tutti. Nasce in una famiglia umile, mamma e papà contadini, cresce all’insegna di due culture, la slovena e l’italiana. Ultimato il Ginnasio sloveno di Capodistria assolve a Lubiana anche gli studi di letteratura comparata. Persona intellettualmente curiosa e inquieta si trasferisce dapprima in Germania quindi nel marzo del 1960 in Australia. Qui affronta gli studi di biblioteconomia sanitaria, si impiega presso la Biblioteca nazionale australiana, quindi al Ministero della salute, dove dirige la biblioteca nazionale, collaborando saltuariamente con l’Organizzazione mondiale della sanità. Bert Pribac è considerato uno dei letterati più preparati e produttivi della diaspora slovena. Le prime pubblicazioni già in Australia e quindi dal 1991 presso gli editori della Slovenia, al suo rientro nel Paese. Scrive poesie, ricordiamo la raccolta Kiss me, Koštabona, testi in prosa, quali il volume Laggiù, sotto la croce del sud, saggi letterari, storici e politici, pubblica traduzioni dallo sloveno all’inglese, le poesie di Srečko Kosovel ad esempio, fa conoscere in Slovenia i poeti aborigeni dell’Australia. Un personaggio eclettico, strenuo difensore delle proprie idee e delle verità inconfutabili. Per avere contribuito all’avvicinamento della diaspora slovena con la madrepatria nel 2012 l’allora presidente della Slovenia Danilo Turk gli conferisce l’ordine per meriti speciali nel promuovere la cultura dell’Istria slovena, l’amicizia e la collaborazione tra gli sloveni nel mondo.

Miro Dellore

Foto: Pixabay
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