In base al numero dei test analizzati l’incremento, sarebbe del 30 per cento. Sono 15 invece i decessi. 2 mila 679 i casi attivi nel paese con quasi 800 ospedalizzati di cui 63 collegati al respiratore. Aumento di contagi pure nella Regione Istriana con 6 nuovi casi contro i 2 di ieri. 37 i casi attivi nella penisola che conta più di 800 persone in isolamento. Interessante - intanto- il nuovo sondaggio su vaccini, vaccinazioni privilegiate e affidabilità dell’Unità di crisi realizzato da Nova TV. Se prima dell’inizio della campagna vaccinale, a fine dicembre, solo la metà della popolazione si dichiarava pronta a sottoporsi al vaccino oggi- almeno stando al rilevamento - questa percentuale è del 65 per cento. Il 29 per cento degli intervistati rifiuta la vaccinazione mentre il 6 per cento è ancora indeciso. Il consenso è più alto nella popolazione anziana mentre tra i giovani al di sotto dei 29 anni prevalgono quelli contrari. Per quanto riguarda le preferenze registrate in base all’appartenenza politica l’80 per cento delle persone vicine al HDZ, il partito al governo, si dichiarano pronte a vaccinarsi, ma il numero diminuisce tra i simpatizzanti delle altre formazioni con quelli del Domovinski pokret il Movimento patriottico tra i più scettici con un solo 50 per cento di adesione. Interpellati sulle cosiddette vaccinazioni privilegiate ben 87 per cento degli intervistati -sorprendentemente - dice che non vi avrebbe aderito; gran parte di questi colpevolizzano i medici per le irregolarità mentre un 90 per cento è convinto che non ci saranno sanzioni per i furbetti delle vaccinazioni. E nonostante abbia violato i protocolli e fatto vaccinare l’anziana madre prima del turno, a godere più grande fiducia è anche questa volta l’epidemiologa Alemka Markotić mentre il lavoro complessivo dell’Unità di crisi nazionale ottiene qualche punto in meno di dicembre, ma ottiene comunque un solido tre.
Lionella Pausin Acquavita

Foto: Reuters
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