Il noto demografo croato Stjepan Šterc non è sicuramente il primo a suonare il campanello d'allarme sul futuro della popolazione nel paese. Gia' ora - afferma - gli abitanti sono abbondantemente sotto i 4 milioni mentre 10 anni fa erano quasi 4,3 milioni. Se consideriamo che annualmente i decessi superano di 21.000 le nascite e che gli over 65 hanno superato per numero gli under 18 - continua - allora possiamo parlare di collasso demografico della Croazia. Un altro dato allarmante riguarda il rapporto tra la popolazione attiva che lavora ossia 1,5 milioni di abitanti e quella passiva, quasi 2 milioni e mezzo. Un rapporto definito insostenibile anche nei paesi più sviluppati. E ogni anno il numero degli alunni cala da 8 a 9 mila, una delle cause in questo senso è l'esodo delle famiglie quantificabile in 90.000 persone all'anno. Il demografo esprime pure le sue perplessità sul censimento che bussa alle porte.» La Croazia è uno degli ultimi paesi comunitari che lo attua ancora. I dati raccolti non sono veritieri - afferma - in quanto includono anche le persone che da anni effettivamente non vivono in Croazia ma vi hanno mantenuto la residenza. Al posto del censimento che verrà a costare sui 25 milioni di euro - conclude il demografo - sarebbe opportuno introdurre il registro degli abitanti come nella maggior parte dei paesi europei più sviluppati e come avviene in Slovenia.

Valmer Cusma

FotoMMC RTV SLO
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