Agrokor Foto: Reuters
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Il testo della proposta di patteggiamento sarà trasmesso al Tribunale commerciale della capitale, che entro il 5 luglio dovrà convocare un'udienza per dare modo ai creditori, circa 5.700, di esprimersi in merito al medesimo. Stando ai media locali, l'udienza si svolgerà al palasport Dražen Petrović di Zagabria, l'unico adatto ad ospitare l'imponente numero di creditori della società fondata da Ivica Todorić e travolta dai debiti, che sino al 10 aprile 2017 ammontano a 5,8 miliardi di euro.

In molti hanno tirato un sospiro di sollievo, tra questi il premier, Andrej Plenković, che ha sottolineato: "Questa è la dimostrazione che il quadro legislativo, approvato dalla maggioranza parlamentare, ha creato le basi acciocché, nell'ambito di un processo estremamente complesso, i creditori potessero giungere a un accordo". Il premier ha affermato inoltre che si tratta di un processo che ha consentito di salvaguardare i posti di lavoro, l'Agrokor, tutti i suoi partner e i piccoli fornitori.

Soddisfatta pure la presidente, Kolida Grabar Kitarović, che ha ribadito: "Dobbiamo trarre un insegnamento da questa vicenda. La stabilità dello Stato e dell'economia possono essere edificate esclusivamente partendo da basi solide, nel rispetto dello Stato di diritto e della concorrenza fondata sulla libera iniziativa e su regole chiare", ha concluso la Capo di Stato.

Favorevole al patteggiamento anche la Sberbank, la banca russa tra i principali creditori, alla quale dovrebbe andare circa il 39 percento dei titoli della nuova Agrokor. Alla banca russa è stata inoltre riconosciuta pure la facoltà di barattare il 18 per cento delle azioni della Mercator con quelle della nuova Agrokor, il cui nuovo valore è stato stimato attorno ai 2,8 miliardi di euro.