Unità di crisi ed esperti sono al lavoro in Croazia per concordare i parametri per i quattro livelli di criticità (verde, giallo, arancione e rosso) e assegnare adeguate restrizioni. Intanto dopo quella per le persone infette, è quasi certa una riduzione dell'isolamento - dagli attuali 14 a dieci giorni - pure per i cosiddetti contatti. Non saranno invece gli ammalati - come in un primo tempo era previsto - a denunciare e inviare in quarantena questi contatti, ma continueranno a farlo gli epidemiologi. "Un'idea sorta per alleviare il lavoro degli esperti che da mesi sono messi sotto pressione, ma che personalmente ritengo inadeguata" ha affermato il ministro alla sanità Vili Beroš aggiungendo "sarebbe una responsabilità troppo grande per i cittadini, che credo inoltre, non sarebbero in grado di valutare le singole situazioni ed individuare i reali contatti".
Il ministro ha quindi fatto capire che si stanno vagliando aiuti medici alternativi per venire incontro ad un settore della sanità - quello epidemiologico - messo a dura prova dalla pandemia. Preoccupato per l'escalation di contagi Beroš ha inoltre affermato che, in Croazia come in tutta Europa, si stanno vagliando tutti i possibili scenari ma si è dichiarato altresì convinto che il rispetto delle misure essenziali, mascherine, distanze sociali, igiene, potrebbero aiutare a bloccare il trend negativo.
Lionella Pausin Acquavita

Foto: Radio Capodistria
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