“Urge una nuova intesa tra gli stati dell’Unione Europea e vanno proseguite le trattative con la Turchia per il rinnovo dell’accordo del 2016, accordo che garantiva sicurezza all’UE e in primo luogo a Grecia e Bulgaria”. Così il premier Plenković che - chiamato a commentare la nuova crisi migratoria e il caos di queste ore ai confini tra Turchia e Grecia - si è dichiarato convinto che quest’ultima non aprirà le frontiere. Per quanto riguarda la possibilità di un intervento dell’esercito lungo quelle croate, Plenković ha affermato che “ la tutela dei confini è competenza della polizia ma se si dovesse arrivare a un’escalation dell’ondata migratoria si potrebbe pensare ad includere pure le forze armate”. In questo contesto- ha fatto capire- non ci dovrebbero essere difficoltà nell’ottenimento del consenso del capo dello stato, Zoran Milanović. “La situazione è diversa rispetto a quella del 2015-2016, l’immigrazione illegale va bloccata e siamo responsabili oltre che della nostra, pure della sicurezza europea” ha detto il premier Plenković che a Pola ha fatto visita al nuovo ospedale, in costruzione, e dove è stato firmato l’accordo per una nuova garanzia di credito.

Con gli ulteriori 150 milioni di kune che vanno ad aggiungersi ai 600 milioni precedenti dovrebbe essere ultimato uno dei progetti più importanti per la Regione Istriana: un ospedale moderno che andrà ad elevare la qualità di lavoro per gli oltre mille e 300 addetti alla sanità regionale e per gli all' incirca 210 mila fruitori. Da segnalare che il nuovo finaziamento non rappresenta un aumento degli investimenti ma- come affermato - va a chiudere la costruzione finanziaria del 2011 che prevedeva uno stanziamento complessivo di 800 milioni di kune cofinanziato al 75 per cento dallo Stato e con il 25 dall’ unità regionale.

Da rilevare che oltre a quello istituzionale, il viaggio di Plenković in Istria ha avuto pure un connotato partitico vista la sua concomitanza con l’ apertura della campagna elettorale per il rinnovo dei vertici del HDZ. Ad accompagnarlo infatti alcuni dei suoi fedelissimi quali il ministro alle infrastrutture Oleg Butković, quello al turismo Gari Cappelli ma anche altre personalità locali che operano all’interno del partito al potere in Croazia e che si sono ritrovati- in serata- ad Umago per discutere delle strategie politiche e sostenere Plenković alla presidenza dell’accadizeta e contrastare il suo oppositore, Miro Kovać.

Foto: Reuters
Foto: Reuters

Lionella Pausin Acquavita