Mentre l'inflazione in Croazia ha toccato quota 12,1 percento, il valore massimo nella storia del paese, la classe politica dirigente continua a presentare l'introduzione dell'euro ufficialmente dal primo gennaio prossimo, come una grandissima conquista. Un traguardo che il premier Andrej Plenković ritiene la piattaforma ideale sulla quale sviluppare le strategie di crescita economica, attuare la riforma fiscale e definire la politica delle sovvenzioni onde permettere ai cittadini e alle imprese di superare l'attuale crisi. Per alcuni eminenti economisti invece il passo per la Croazia rappresenta un salto nel buio più profondo. Intanto la giornata del 15 luglio 2022 per la compagnia Fortenova, erede dell'Agrokor finita in rovina, passerà alla storia per esser la prima a esporre i prezzi anche in euro. E lo sta facendo molto prima del 5 settembre prossimo, quando scatterà l'obbligo. "L'intera operazione ha il costo di 4 milioni di euro" ha spiegato alla televisione pubblica il direttore di Fortenova Fabris Perusko. "Abbiamo avviato la doppia esposizione del prezzi in 3 rivendite pilota per includere quindi l'intera nostra rete composta da 600 punti vendita in tutto il paese. Contiamo di portare a termine l'operazione entro il mese in corso".
Si sta preparando ai doppi prezzi pure la compagnia DM presente con le sue rivendite in tutta la Croazia. "Il primo agosto prossimo" cosi Ivan Horvat, addetto alle pubbliche relazioni "tutti i prezzi dei prodotti sugli scaffali saranno sia in euro che in kune". L'esempio di Fortenova e DM sarà seguito nei prossimi giorni anche da altre catene commerciali, partendo dai punti vendita lungo la costa, considerata la massiccia presenza di villeggianti che in questo momento sono quasi un milione.
Valmer Cusma

Foto: Radio Capodistria
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