Consegne parziali dei farmaci da parte di tutte e tre i produttori stanno mettendo in crisi medici e cittadinanza. Come riportata oggi la stampa, sono all'incirca 200 mila le dosi arrivate in Croazia dal 27 dicembre, molte in meno di quelle inizialmente previste. "Se fossero stati rispettati i termini solo con il vaccino della Moderna, che avrebbe dovuto recapitare 90 mila dosi, si sarebbero potute vaccinare tra questa e la prossima settimana 45 mila persone" calcola il Jutarnji list. A peggiorare la situazione ci sono pure i ritardi di AstraZeneca: saltata a domenica prossima la consegna inizialmente prevista per ieri, dalla centrale fanno sapere che le quasi 53 mila dosi promesse saranno ridotte a 30 mila. Riduzioni che hanno fatto saltare il piano vaccinazioni nel paese che ottimisticamente prevedeva -ricordiamo- almeno mezzo milione di persone vaccinate entro la fine di marzo. Finora invece sono solamente poco più di 58 mila le persone che hanno completato la vaccinazione e ricevuto dunque entrambi le dosi, 77 mila e 300 invece quelle ferme alla prima fase. "Tutto colpa dell'Unione europea e dei pessimi contratti fatti da Bruxelles con le industrie farmaceutiche" scrivono i giornali rilevando che Zagabria ha riservato 2,7 milioni di dosi del farmaco AstraZeneca e 1,9 milioni di quello della Pfizer/BioNtech, perciò il problema non starebbe nella quantità prenotata bensì proprio nell'incapacità dell'UE.
Lionella Pausin Acquavita

Foto: EPA
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