Ieri lunghe file ai negozi vista la chiusura totale della giornata odierna, pescherie incluse che abitualmente la domenica mattina erano anche un luogo di ritrovo. Cosi ha deciso il comando nazionale della protezione civile per limitare gli assembramenti. Pero’ diverse associazioni protestano dicendo che causa lo stop all’apertura domenicale, andranno perdute migliaia di posti di lavoro. In un comunicato stampa affermano che una volta aperti i confini, ad approffittarne saranno i negozi in Slovenia e Italia. Ad alzare la voce sono le associazioni degli agricoltori, dei ristoratori e degli imprenditori per le quali la decisione della protezione civile comportera’ l’ulteriore calo delle entrate. Intanto questo fine settimana hanno riaperto i luoghi di culto dove non viene limitato il numero dei fedeli, obbligati pero’ a rispettare il distanziamento sociale. E domani scattera’ la terza fase dell’allentamento delle misure, ossia riprendera’ a funzionare a pieno regime la rete di assistenza sanitaria e riapriranno i saloni di bellezza, parrucchiere e barbieri, pero’ con rigorose norme epidemiologiche. Intanto in Istria ancora una giornata senza contagi, la 16 esima. Da altre regioni del paese pero’ arrivano notizie di test positivi, in numero superiore ai 3 di ieri. Il quadro esatto verra’ fornito alle 14.00 dal Comando nazionale della protezione civile.

Valmer Cusma

Foto: EPA
Foto: EPA