Basterà il certificato di negatività del test rapido e non come fin qua di quello molecolare per varcare - da giovedì in poi- i confini della Croazia. Si allunga inoltre dagli attuali tre a sei mesi l’entrata libera per chi ha superato il contagio mentre le frontiere saranno aperte per i vaccinati. Misure che l’Unità di crisi nazionale ha annunciato qualche giorno fa e che faciliteranno l’ingresso per queste categorie anche in concomitanza con le festività pasquali. Festività che comunque saranno contrassegnate dalla massima allerta specie nell’area quarteria che da giorni registra un preoccupante incremento di contagi che in quella istriana dove, comunque, la situazione è tra le migliori del paese. In entrambi le contee sono stati irrigiditi i provvedimenti anti-covid : con limitazioni degli assembramenti, feste private, manifestazioni culturali, allenamenti e gare sportive negli spazi chiusi. Da Pola oggi segnalano un decesso e 15 nuovi contagi ma su un relativamente basso numero di casi attivi che si attesta su 107, preoccupa soprattutto quello relativo agli ospedalizzati: ben 71 con 6 collegati al respiratore nonché le quasi 2 mila persone in regime di isolamento. “ Sono tutte potenziali positivi” è stato riferito dall’ Unità di crisi locale che continua a monitorare la situazione aggravata dal fatto che la stragrande maggioranza delle nuove infezioni sono riconducibili alla variante inglese, che è più aggressiva e più letale. “Tra i ricoverati all’Ospedale di Pola ci sono anche quarantenni e cinquantenni con sintomi gravi” è stato riferito dalla task-force anti covid istriana allarmata dalle cifre che nonostante il clima più caldo si stanno avvicinando al periodo più nero della pandemia, quello dello scorso dicembre, quando il nosocomio polese ospitava un’ottantina di pazienti con Covid-19.

(lpa)

Foto: BoBo/Borut Živulović
Foto: BoBo/Borut Živulović