Da due giorni a questa parte la Croazia ha inasprito il regime confinario con la Bosnia ed Erzegovina e la Serbia. Come precisato dal ministro degli Interni, Davor Božinović, i viaggiatori provenienti dai due paesi vengono fatti ritornare indietro qualora non avessero un valido motivo, supportato da documentazione, per entrare in Croazia. Va detto che sono i due paesi citati, alla fonte dell'impennata dei contagi degli ultimi giorni.
In Istria invece dopo la coppia di coniugi di Pola infettata proprio in Bosnia ed Erzegovina, si è ritornati a zero contagi giornalieri. Il comando regionale della Protezione civile però torna a insistere sul rispetto delle misure epidemiologiche, come l'uso della mascherina e la distanza sociale nei luoghi di assembramento, in primo luogo centri commerciali e mercati dove negli ultimi giorni, come ha detto, ci si è rilassati un po' troppo mentre il virus è sempre presente. Le misure nei dettagli verranno definite mercoledì prossimo alla riunione tra i vertici della regione, la protezione civile e i rappresentanti delle catene commerciali.
Intanto il comandante della task force regionale, Dino Kozlevac, non risparmia critiche al comando nazionale della Protezione civile in quanto già da tre settimane non ha ricevuto risposta alla domanda sul protocollo da seguire nel caso di turisti positivi al Covid-19. Critiche da parte sua anche alle ispezioni incaricate di vegliare sul rispetto delle misure epidemiologiche nonché ai cittadini in quanto poco disciplinati.
E proprio poco fa, l'Istituto croato di salute pubblica ha reso noto le linee guida, ossia, il protocollo in caso di contagi da coronavirus degli ospiti stranieri durante la stagione turistica. Tra le altre cose, hanno definito che i turisti provenienti da altri paesi in caso di avvenuto contagio ma che non necessitano di ricovero ospedaliero, siano trasferiti in strutture predeterminate per trascorrere la quarantena. L'Istituto ha definito anche i criteri che le singole direzioni della Protezione civile e di autogoverno locale devono rispettare in caso nella loro area di competenza si registri un contagio, senza necessità di ricovero. Le stesse dovranno assicurare le strutture e occuparsi dell'organizzazione dell'isolamento dei contagiati.


Valmer Cusma e Corrado Cimador

Foto: EPA
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