Più di mille 800 i ricoverati 233 collegati al respiratore. Situazione drastica nella Dalmazia meridionale ma è record di contagi pure nella Regione litoraneo montana con mille 82 nuovi casi e dove risulta positivo il 41 per cento dei 2 mila 650 tamponi. Due le persone che hanno perso la battaglia contro il Covid all’ospedale di Fiume “All’unita’ di crisi il compito di valutare la situazione e decidere l’introduzione di nuove e più rigorose misure” cosi il premier Andrej Plenković che in apertura della seduta di governo si è soffermato sui numeri Covid, i più alti mai registrati nel paese dall’inizio della pandemia in qua. “Vanno adottate tutte le precauzioni ma l’immunizzazione è l’unica via da seguire” ha fatto capire il capo dell’esecutivo lamentando la scarsa percentuale di vaccinati: solo il 63 per cento con due dosi, il 63 con una e 540 mila persone con tre. Com’era prevedibile il paese sta pagando il prezzo delle festività di fine anno e ora si è in attesa di un’ulteriore impennata che sicuramente arriverà con il rientro dei vacanzieri che hanno preso d’assalto le località sciistiche dei paesi vicini. “Stiamo entrando nella quinta ondata” ha affermato il ministro alla salute Vili Beroš mentre l’Ente nazionale per la salute pubblica- anche visto il diffondersi della variante omicron- ha emesso nuove raccomandazioni per i contatti di persone positive che - salvo alcune eccezioni, saranno indirizzate a controllo medico e auto isolamento. “Servono misure più rigorose” il commento che arriva da alcune aree del paese e in modo speciale dall’ Istria che registra , nelle ultime 24 ore, 167 nuovi infetti con un’incidenza di poco più del 30 per cento sui 550 tamponi analizzati. All’ospedale di Pola dove sono in cura un’ottantina di persone per cause riconducibili a Covid hanno persola vita 4 persone rispettivamente di 73, 74, 75 e 60 anni.

Lionella Pausin Acquavita

Foto: Reuters
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