Scene drammatiche continuano ad arrivare da Petrinja e Sisak, le località più colpite da questa nuova scossa di terremoto che ha avuto una forza di 6,4 gradi Richter con epicentro proprio a pochi chilometri da Petrinja dove si registrano i danni maggiori.

“Come a Hiroshima” ha affermato Darinko Dumbović, sindaco della località situata ad una sessantina di chilometri da Zagabria raccontando che mezza cittadina si è trasformata in macerie. “Non sappiamo quante persone si trovino sotto le case crollate nel cento cittadino, molte avevano più di 100, 150 anni”, ha detto il sindaco che ha confermato la morte di una bambina di 12 anni. Al caos dei primi momenti comunque si sta rispondendo ora con grande partecipazione: a fianco della Protezione civile, dei vigili del fuoco anche l’esercito è accorso in aiuto alla popolazione mentre sta arrivando sostengo - in personale e medicinali - agli ospedali di Sisak e Petrinja; i feriti più gravi - come predisposto dal competente Ministero - saranno trasferiti a Zagabria.

Zagabria che ha registrato pure nuovi danni dalla scossa di mezzogiorno. Nuovamente danneggiati alcuni ospedali tra i quali la clinica pediatrica che ha evacuato i propri pazienti, ma che successivamente è riuscita in qualche modo a far fronte alla situazione.

Nell’area più colpita comunque si stanno già montando ospedali da campo perché i feriti continuano ad arrivare. Una situazione che si presenta complessa e difficile e sulla cui entità sapremo dire di più soltanto nelle prossime ore.

Dalla Dalmazia partite verso Petrinja e Sisak squadre di soccorso speciali, con le unità cinofile addestrate per il salvataggio delle persone dalla maceria mentre c’è stato nella zona, un nuovo sopralluogo del premier Plenković e del capo dello Stato Milanović. Quest’ultimo ha detto: “Si tratta di una ferita inflitta nella precedente ferita”.

Ricordiamo che a complicare tutto c’è il pericolo di nuovi contagi da coronavirus che hanno già messo a dura prova l’intera area nelle scorse settimane. Per quanto riguarda soccorsi ed aiuti - è stato detto - vengono a cadere tutte le misure volte a frenare la mobilita da regione a regione.

(lpa)

Foto: MMC RTV SLO/Mario Pušić/Jutarnji
Foto: MMC RTV SLO/Mario Pušić/Jutarnji