In Croazia non si vede fine alla protesta che entra nella sua quinta settimana. La televisione di stato informa che anche oggi i Tribunali rimangono chiusi per gran parte degli utenti e della cittadinanza e tranne che per i cosiddetti casi urgenti. Ricordiamo che pure l’ultima tornata negoziale - la settimana scorsa - tra i sindacati di categoria e il Ministro della Giustizia e amministrazione, Ivan Malenica, si è conclusa con un nulla di fatto. Alle organizzazioni sindacali è stato offerto un Memorandum d’intesa che non hanno voluto accogliere ed hanno insistito su quella che è la condizione primaria per il ritorno alla normalità ovvero un aumento degli stipendi di 400 euro al mese. Malenica, dal canto suo ha ricordato che negli ultimi 5 anni la base salariale dei dipendenti giudiziari e in genere dei dipendenti statali è aumentata di un terzo ed ha fatto l’esempio di quella del segretario verbalizzante o stenografo che, nello stesso periodo, è cresciuta del 38 per cento. Giustificazioni che naturalmente non sono state accolte ma, anzi hanno provocato la manifestazione di venerdì scorso a Zagabria, dove sono accorsi gli impiegati giudiziari di tutto il paese. È chiaro che il governo non può cedere alle rivendicazioni sindacali, poiché un eventuale aumento a questa categoria potrebbe avere un effetto domino ed allargarsi ad altre. L’esecutivo fa capire che la situazione potrebbe migliorare con l’accoglimento della nuova Legge sulle retribuzioni dei dipendenti pubblici che proprio oggi si trova in dibattito parlamentare. D’altro canto la situazione nei Tribunali si fa di giorno in giorno più drammatica con, da una parte udienze e dibattimenti rinviati che dovranno essere riprogrammati e dall’altra migliaia di cittadini che chiedono il rispetto dei propri diritti. (lpa)

Foto: Radio Capodistria
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