Per il momento in Croazia si è bloccato l’aumento dei contagi e da qualche giorno a questa parte la curva è addirittura in calo, anche se lieve. Nelle ultime 24 ore sono stati 2179 e il numero dei casi attivi ora sfiora i 16 mila. Sono 81 i pazienti che hanno bisogno del respiratore per rimanere in vita. I decessi 16. Andamento analogo nella Regione litoraneo - montana con i contagi scesi a 115. Qui però è preoccupante la situazione epidemiologica a Mattuglie alle spalle di Fiume, dove in seguito all’aumento dei casi positivi tra i dipendenti della scuola materna è stato deciso di chiudere l’asilo nido, così come già fatto per gli asili dei borghi di Rukavac e Jušići. In Istria nelle ultime 24 ore più guariti che contagiati, il rapporto è di 41 a 34. Dunque ancora un lieve calo dei casi positivi e il tasso di positività dei tamponi è sceso al 10%. Come precisato dall’unità di crisi regionale 2 casi sono stati “importati” dal Kosovo, uno da Fiume e uno da Zagabria, per il resto si tratta di persone che erano a regime di isolamento domiciliare. In netta controtendenza la situazione a Zagabria, con il record di 924 nuovi casi e qui il tasso di positività dei tamponi è addirittura del 50%. Una ventina di contagiati sono gli assistiti e il personale delle case di riposo per anziani. E tra i settori messi in crisi dal coronavirus, quello della produzione dei crisantemi per le ricorrenze dei primi di novembre. Quest’anno, dicono i fiorai, la vendita è calata del 50%.
Valmer Cusma

Foto: EPA
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