Foto: MMC RTV SLO/Radio Capodistria
Foto: MMC RTV SLO/Radio Capodistria

"Mi piacerebbe che Lucio Toth fosse qui". Ha esordito così Antonio Ballarin, presidente della Federazione degli Esuli. Il progetto del film è nato nel 2011, proprio quando Toth presiedeva l'organizzazione. Un film, in sintesi, dedicato a tutti quegli esuli che sono morti senza vederlo. Come la nonna di Selene Gandini, l'attrice che nel film interpreta Norma Cossetto. Una pellicola, precisa la Gandini, che racconta della morte, ma paradossalmente anche della gioia di vivere di quella studentessa istriana infoibata dai partigiani di Tito. Una figura, quella della Cossetto, ha precisato Ballarin, che per gli esuli rappresenta quello che Anna Franck è per la Shoah.

Renzo Codarin, presidente dell'ANVGD, che ha contribuito finanziariamente alla realizzazione del film, ha rilavato che la pellicola riassume quello che è accaduto in Istria e ha rimarcato che la stragrande maggioranza delle persone avrebbe voluto continuare a vivere in pace, ma l'ideologia, il riferimento è al comunismo di Tito, ha tolto loro questa possibilità. L'auspicio di Codarin è che ora si veda questa pellicola e che riprenda la consapevolezza che quella parte d'Italia ha pagato per tutti le sconfitte della seconda guerra mondiale.

Il film uscirà nelle sale il 6 novembre. Per Maximiliano Hernando Bruno, che dopo una carriera di attore e sceneggiatore, per la prima volta si è trovato dietro alla macchina da presa, c'è la consapevolezza di aver narrato una vicenda che mai prima è stata raccontata in un film, ma anche quella di averci messo il cuore.