Foto: BoBo
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L'agricoltura è uno dei settori più danneggiati dai cambiamenti climatici, ha detto il capo dello stato Borut Pahor, allo stesso tempo occorre adottare soluzioni concrete affinchè gli effetti dell'attività agricola non incidano in maniera invasiva sull'ambiente. Il tema della tutela ambientale è al centro di numerose polemiche in Slovenia, ha continuato il presidente invitando le parti e la politica a usare il cosiddetto buon senso contadino nella soluzione dei problemi. Pahor ha ricordato che anche la guerra in Ucraina ha notevolmente inciso sull'aumento dei prezzi dei beni di prima necessità, del gas e dell'energia elettrica. La crisi alimentare globale già messa a dura prova dalla pandemia, dall'instabilità economica, da altri conflitti e dai mutamenti climatici, potrebbe ulteriormente peggiorare. Tra le sfide a breve termine Pahor ha evidenziato gli interventi per stabilizzare i mercati agricoli e garantire la sicurezza degli approvvigionamenti per le categorie pià vulnerabili, a medio termine il passaggio a coltivazioni più sostenibili e la riduzione dell'uso dei combustibili fossili in agricoltura, come previsto dal Green Deal europeo. Lo strumento chiave per realizzare gli obiettivi prefissati è la nuova politica agricola comune europea per il periodo 2023-2027, ha concluso Pahor.

Partner della fiera Agra di quest'anno è il Giappone, che annualmente importa nei paesi dell'Unione europea prodotti alimentari per un valore di 450 milioni di euro, che rappresenta il 5% del totale delle merci esportati ha rilevato il consulente al ministero dell'agricolturta di Tokyo, Minagawa, presente a Gornja Radgona con una delegazione di 12 aziende agroalimentari giapponesi. (ld)