Foto: BoBo
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Si complica il dossier legato alla gestione delle forze di polizia, con l'annuncio di dimissioni da parte della ministro dell'Interno, Tatjana Bobnar, previste per venerdì.
Non solo sono arrivati chiarimenti scritti sul tavolo del premier Robert Golob, come da richiesta e come in mattinata dall'Agenzia di stampa slovena STA. Ma Bobnar ha anche inviato una lettera a Golob nella quale annuncia la sua intenzione di uscire dalla squadra di governo al ritorno dalla trasferta europea, dove è impegnata nel consiglio dei ministri dell'interno per discutere dell'ingresso di Croazia, Romania e Bulgaria nello spazio Schengen. Novità in parte collegate anche alla gestione dei flussi migratori, argomento sul quale c'è convergenza di vedute, come ha detto nei giorni scorsi lo stesso Golob. Le questioni aperte però riguardano altro, ovvero una redistribuzione delle funzioni di polizia, anche alla luce della possibile riorganizzazione dell'esecutivo nel momento in cui entreranno in vigore gli emendamenti che hanno superato l'esame referendario.
Se prima era probabile un cambio al vertice della polizia, e forse anche una ridistribuzione di alcune competenze del ministero dell'Interno, la strada sembra ora segnata, tanto più che il candidato sostenuto da Bobnar per gestire gli agenti di polizia, Boštjan Lindav, non ha ottenuto la piena fiducia dell'esecutivo. Perché nel rapporto classificato redatto da Lindav ci sono nomi e cognomi degli autori delle ingerenze politiche. Ed è iniziata lì la slavina che ora rischia di spazzare via, oltre a Bobnar, anche una parte delle granitiche certezze che sembravano caratterizzare il governo, dal momento che la titolare degli Interni aveva incassato l'appoggio dei Socialdemocratici e della presidente della Camera, Urška Klakočar Zupančič. La palla è ora nel campo del premier Golob, che già nelle prossime ore dovrebbe rilasciare una dichiarazione per commentare gli ultimi sviluppi.