Foto: NASA, ESA, CSA, Olivia C. Jones (UK ATC), Guido De Marchi (ESTEC), Margaret Meixner (USRA)
Foto: NASA, ESA, CSA, Olivia C. Jones (UK ATC), Guido De Marchi (ESTEC), Margaret Meixner (USRA)

In attesa di piazzare la bandiera slovena nello spazio, il cibo potrebbe essere il primo rappresentante del paese a raggiungere l'impossibile. L'Agenzia spaziale americana ha dato vita a una gara internazionale, nota come NASA Hunch Culinary Challenge, in base alla quale si cerca un piatto salato con almeno un tipo di verdura da inserire nella dieta degli astronauti. La risposta che è arrivata da Lubiana prevede pere secche, noci e tofu affumicato, lo ješprenj, e ha premiato gli studenti dell'istituto BIC, un mix di allievi che studiano alimentazione, nutrizione, ristorazione e turismo sotto la guida dei docenti Katarina Smola e Andrej Molko.
Dall'idea iniziale al calcolo finale dell'esatta composizione del piatto sono trascorsi due mesi, partendo dal presupposto della tradizionale ricetta slovena dello stufato. Tofu a parte, la scelta degli ingredienti ha privilegiato la qualità dei cibi sloveni che includono fagioli di lavanda, pere Viliamovka secche, noci, con un risultato che è valso, per il momento, un viaggio a Houston al Johnson Space Center ad aprile. Sarà lì in Texas che la compagine slovena se la vedrà con altri 9 finalisti, tutti americani, per creare il piatto che nel prossimo futuro potrebbe accompagnare gli astronauti a stelle e strisce nello spazio, dove a causa dello speciale ambiente di microgravità vigono rigide restrizioni dietetiche che però devono garantire un certo apporto energetico, e allo stesso tempo assicurare gusto e qualità. E chi sa che no sarà davvero il cibo sloveno ad accompagnare gli astronauti americani nel prossimo futuro.

Valerio Fabbri