La protesta non autorizzata di novembre, lo ricordiamo era contro i provvedimenti anti-Covid e si concluse con atti di vandalismo nonché aggressioni sia nei confronti di agenti di polizia che di giornalisti. Il 39enne denunciato sarebbe Anis Ličina di cui si era già parlato per le istruzioni che dava via internet a quanti si sarebbero apprestati a scendere in strada. Per i reati contestatigli, tra cui, resistenza a pubblico ufficiale, rischia da sei mesi a tre anni di reclusione. Il trentanovenne avrebbe guidato il gruppo di manifestanti violenti contro la polizia, lanciando diversi oggetti. Dal 16 di ottobre Ličina avrebbe incitato via social alla violenza culminata con gli scontri con la polizia e gli atti di vandalismo del 5 novembre. Oltre al già pregiudicato Anis Ličina anche un altro trentenne di di Lubiana viene sospettato di aver commesso diversi reati, tra i quali l'impedimento a pubblico ufficiale di esercitare le proprie funzioni. Le accuse sono state formulate dalla polizia anche nei confronti di un ventiseienne di Maribor, attualmente in stato di fermo, accusato di aver commesso almeno cinque reati. La polizia attraverso l'analisi del materiale video a disposizione e la raccolta del materiale biologico potrebbe inoltrare a breve altre due denunce. Ma le indagini sono in corso per diversi manifestanti per reati legati al danneggiamento di beni. Durante la manifestazione violenta sono state ferite 17 persone, tra le quali 15 agenti della polizia.

Dionizij Botter

Foto: BoBo/Žiga Živulović ml.
Foto: BoBo/Žiga Živulović ml.