Foto: BoBo
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Una controversa compravendita di un immobile da destinare ad aule di tribunali rischia di mandare in crisi il secondo partito della coalizione di maggioranza, con inevitabili ripercussioni anche sulla tenuta dell'esecutivo. Le dimissioni della ministra della Giustizia sembravano aver tamponato una situazione delicata. Invece ogni giorno che passa rischia di aggiungere un nuovo tassello all'affaire Švarc Pipan che si trasforma presto in macigno, pesando sul destino dei singoli così come su quello del partito e, appunto, della maggioranza che sostiene l'esecutivo Golob. La cronaca parla di un incontro fra il premier e i Socialdemocratici poco prima della cerimonia per la consegna dei premi Prešeren. Riunione costruttiva, si è affrettata a dichiarare Fajon, eppure proprio nella giornata della Cultura c'è stato un vertice informale del partito, durante i quale sono volate accuse incrociate e regolamenti di conti nemmeno troppo velati. Stando alla ricostruzione fornita da diversi organi di informazione, Fajon è stata accusata di voler rimanere incollata alla posizione ministeriale così come a quella partitica, motivi per i quali ha concesso troppo a Golob, forse cedendo anche la casella del ministero della Giustizia che, invece, in molti ritengono pertinenza dell'SD. C'è dell'altro. Fajon vorrebbe rinviare a dopo le elezioni europee il congresso in programma a marzo, con l'auspicio di ottenere un posto da commissaria, ambizione peraltro mai nascosta. Dalla base così come dall'interno dei Socialdemocratici chiedono invece di agire in fretta per riorganizzare il partito, se necessario rinunciando anche a far parte della maggioranza. Si vocifera anche di un cambio della guardia alla segreteria, con il ministro dello Sviluppo Economico, Matjaž Han, principale indiziato per guidare il partito al posto di Fajon, accusata di essere distratta dai suoi viaggi all'estero e dal suo posizionamento politico che non di tenere insieme le varie anime del partito.

Valerio Fabbri