Si parla di un’iniezione finanziaria di ulteriori 5 milioni di euro per l’anno in corso e di 10 milioni nel 2024, da destinare all’ Ufficio per le nazionalità a titolo di cofinanziamento dei programmi minoritari. Una mossa, discussa in questi giorni tra esecutivo, dirigenza RTV, e Ufficio nazionalità come ci ha confermato il responsabile di quest’ ultimo, Janez Doltar: “Attualmente, in base al contratto regolare, con 2,4 milioni di euro copriamo una parte delle spese dei programmi italiano ed ungherese, una parte viene sostenuta dal canone RTV, ed in questo momento- vista la grave situazione finanziaria in cui versa la Radio-Televisione nazionale - stiamo valutando le possibilità di aumentare le risorse ai due programmi, in modo che i costi della loro spesa possano venir indirizzati dalla dirigenza dell’ ente nel salvataggio di altri contenuti e unità organizzative”. Una mossa, dunque, che avrebbe come obiettivo la diminuzione degli obblighi che l’ente nazionale ha nei confronti dei programmi italiano ed ungherese, eviterebbe gli annunciati drastici tagli per far fronte alle perdite generali di RTV Slovenia che a settembre superavano i 7 milioni di euro e permetterebbe l’indisturbato lavoro alle redazioni delle due minoranze. Per Doltar le basi legali per effettuare questa manovra ci sono; naturalmente - dice- vanno presi accordi concreti e stabiliti obblighi e responsabilità. Egli inoltre non vede nulla di strano nella possibilità che a lungo termine i programmi minoritari siano finanziati sempre meno dalla quota-canone e sempre più con fondi governativi e fa l’esempio dell’Italia che sostiene quelli delle redazioni slovene della RAI di Trieste.

“Per quanto ci riguarda, dal nostro punto di vista noi non abbiamo problemi; vogliamo che i programmi si sviluppino, che abbiano la possibilità di svolgere la loro funzione. Auspichiamo stabilità e un lavoro tranquillo per i dipendenti; quindi, da dove arrivano i finanziamenti è un fatto di cui possiamo discutere”, ci ha detto il presidente del Comitato dei programmi italiani di Radio e TV Capodistria e presidente della CAN Costiera, Alberto Scheriani ed ha aggiunto: “Ho appreso la notizia da fonti ufficiose, e so che nei prossimi giorni ci dovrebbero essere degli incontri tra le istituzioni coinvolte ed i rappresentanti delle minoranze italiana e ungherese. Questa non è un’idea nuova anche perché è già da tanto tempo che si parla dei meccanismi di finanziamento”.

“Si tratta sicuramente di una situazione straordinaria perché anche la situazione nella quale si trova la Radio Televisione slovena è straordinaria”, ci ha detto il rappresentante della CNI nel Consiglio di RTV Slovenia, Andrea Bartole. Egli ha precisato che con questa iniezione finanziaria sarà possibile aumentare i fondi RTV e in questo modo diminuire l’ammanco di bilancio. “Alla luce di questa dotazione straordinaria sarebbe utile ragionare anche a lungo termine e prevedere delle fonti alternative di finanziamento dei programmi radiotelevisivi delle due minoranze che ora sono in gran parte a carico del canone RTV”, ha concluso Bartole.

(lpa)

Foto: MMC RTV SLO/Foto: MMC RTV Slovenija/Blaž Plut
Foto: MMC RTV SLO/Foto: MMC RTV Slovenija/Blaž Plut