Foto: Žiga Živulović jr./BoBo
Foto: Žiga Živulović jr./BoBo

Sarebbero stati fatti dei progressi significativi nel dialogo tra governo e operatori del 112. Lo sciopero, iniziato il 19 febbraio, continua ma non verrà irrigidito. "Durerà fino a quando non vi saranno garanzie più chiare sull'accoglimento delle rivendicazioni", ha precisato il sindacato di categoria.
Rudi Medved, segretario di Stato presso il Ministero della Difesa, capo della squadra negoziale del governo, ha riferito che la maggior parte delle richieste di sciopero da parte degli operatori del 112, è stata già armonizzata. Rimane ancora di chiarire in quale gruppo salariale inserire gli operatori dei centralini.
Medved si dice soddisfatto che il comitato di sciopero degli operatori del 112 ed il sindacato di categoria abbiano deciso di non inasprire l'agitazione e di aver revocato il corteo di avvertimento previsto per la prossima settimana. "Siamo fiduciosi che infine troveremo una soluzione giusta", ha detto.
Il presidente del Sindacato del ministero della Difesa, Marjan Lah, ha intanto affermato che, quando la questione della categorizzazione salariale degli operatori dei centralini sarà risolta, anche un accordo di sciopero potrebbe essere raggiunto.
Il sindacato è comunque venuto incontro al governo concordando di risolvere la questione nell'ambito della riforma del sistema salariale. "Voglio però ribadire", ha aggiunto Lah, "che senza garanzie non firmeremo un accordo di sciopero. E non solo, anche lo stesso sciopero non può essere congelato". Il presidente del sindacato ha poi affermato di vedere passi avanti anche per quanto riguarda il contratto collettivo per le attività di difesa e protezione. L'anno scorso, infatti, l'esecutivo aveva deciso di non aderire al contratto collettivo, ora però si parla di avviare le procedure.