Lo scontro politico tra governo e i partiti dell'opposizione si è acceso sul tema dei media. Il Comitato ha invitato il preposto Ministero alla preparazione della legislazione in grado di evitare la concentrazione dei mezzi di comunicazione e di garantire una più equa redistribuzione dei fondi nei settori della produzione giornalistica. Il Ministero dell’economia ha invitato l’agenzia per la tutela della concorrenza ad essere maggiormente attiva e ha inoltre invitato il la commissione parlamentare che sta indagando sugli abusi commessi all’interno della DUTB, la Società per i crediti deteriorati, di occuparsi in via prioritaria delle quote di proprietà detenute dalla DUTB nella società Salomon e di informare il prima possibile il comitato cultura. Il Comitato ha inoltre invitato gli organi preposti tra i quali l’amministrazione finanziaria di esaminare gli acquisti effettuati negli ultimi cinque anni dal gruppo mediatico di proprietà del magnate Martin Odlazek, precisamente si tratta del Reporter, Primorske Novice e la rete radiofonica Infonet. Alenka Jeraj del Partito Democratico, sostenendo l’importanza della pluralità mediatica, ha detto che lo spazio mediatico sloveno appoggia apertamente gli schieramenti della cosiddetta sinistra di transizione. “La piovra mediatica “Odlazek” concentra attività vietate dalla legge sui media” ha detto. La seduta è stata ostruita dall’opposizione la quale ha accusato l’SDS di voler sottomettere i media scomodi. Il Ministero della cultura ritiene necessarie delle modifiche legislative, Tanja Muha direttrice dell’Akos, l’Agenzia per le comunicazioni elettroniche ha affermato che la legge sui media è obsoleta e dovrebbe essere aggiornata. Per quanto riguarda invece i bilanci proposti dall’esecutivo questi prevedono, secondo a quanto spiegato dal segretario alla cultura Ignacija Fridl Jarc: “Un’aumento dei fondi complessivi a disposizione del bilancio già approvato e precisamente di 65, 9 milioni di euro ammontando complessivamente a 225,1 milioni”. I fondi previsti dalla partecipazione slovena ai progetti europei dovrebbero invece aumentare di 2,5 milioni di euro, per una somma complessiva di 12,7 milioni di euro. Come spiegato dalla Fridl Jarc ad aumentare sono pure i fondi destinati ai programmi audiovisivi, alla stimolazione degli investimenti nel settore e l’attuazione della legge sul ’RTV per l’estero. Gli investimenti per la cultura oltre ai 12, 95 milioni previsti dalla legge per il 2022 sono previsti ulteriori 61 mila euro. Come ha inoltre spiegato il segretario di stato, per il 2023. Le modifiche proposte al bilancio già approvato prevedono per il 2023 un aumento di 6 milioni di euro per una cifra complessiva da record destinata alla cultura che ammonta a 244 milioni di euro. Insoddisfatte invece le ONG, secondo Tadej Maserko dell’Associazione “ASOCIACIJA” il bilancio ridurrà i fondi destinati alle organizzazioni non governative dai previsti 6,4 milioni a 3,6. Insoddisfatti pure i deputati dell’opposizione, Lidija Divjak Mirnik della Lista Marjan Šarec, Primož Sitar della Sinsitra-Levica e Marko Koprivc degli SD secondo i quali la riduzione dei fondi alle Ong non può essere giustificata.

Dionizij Botter

Foto: DZ/Matija Sušnik
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