Foto: Reuters
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Una festività, quella del Ramadan, fortemente contraddistinta dall’aggregazione sociale, che in periodo di Covid purtroppo viene scoraggiata a causa del pericolo di diffusione del contagio. D'altronde lo scorso anno quando in molti paesi a maggioranza musulmana si decise di revocare il coprifuoco durante il Ramadan, nelle settimane successive si assistette ad una crescita incontrollata dell’epidemia. Per questo in questo 2021 molti di questi stati hanno scelto di imporre regole più ferree e anche le varie comunità islamiche sparse nel mondo si sono adattate alle misure vigenti per contrastare questa terza ondata.

La comunità islamica in Slovenia ha deciso di non privare della possibilità di pregare insieme i suoi fedeli, incoraggiando però a farlo ognuno nelle proprie case con il proprio nucleo familiare.

Inizialmente sembrava che neanche le cerimonie religiose che contraddistinguono questo periodo sarebbero potute essere svolte in presenza, ma con l’introduzione dei nuovi provvedimenti le moschee si sono organizzate per accogliere i fedeli in gruppi di massimo 30 persone, previo appuntamento telefonico. L’invito è a non abusare di questi appuntamenti in modo da permettere a tutti i fedeli di partecipare almeno una volta ad una di queste cerimonie.

Inoltre tutti i credenti sono stati invitati a vaccinarsi il prima possibile, anche durante il Ramadan, visto che la vaccinazione è consentita durante il digiuno e non ne pregiudica la validità.

Barbara Costamagna