Un’iniziativa che ha preso il via in tutto il paese e che ha portato a Capodistria tre giovani attiviste impegnate "per un futuro migliore contro l'avvelenamento dell'ambiente, contro il deterioramento dell'ambiente e contro i doppi standard in vigore". Presenti dinanzi all’unità amministrativa di Capodistria per la raccolta delle 5000 sottoscrizioni necessarie a favore della normativa che garantirà un aria più pulita a tutti i cittadini, Manuela Korečič e Lucia Pascolat dell’iniziativa civile Oggi e Maja Korajžija dell’Istituto 8 marzo, ci hanno spiegato che la campagna in favore della legge che è stata inoltrata alla Camera già il 26 di maggio ha preso il via il primo di settembre e riguarda principalmente la popolazione dell’isontino che vive a contatto con il cementificio di Anhovo; persone che soffrono di asbestosi, che non hanno accesso costante all’acqua potabile e che sono costrette a respirare l’aria inquinata prodotta dagli impianti di coincenerimento. Come hanno spiegato le attiviste l'obiettivo e' di utilizzare gli stessi standard per gli impianti di coincenerimento e quelli di incenerimento, permettendo una serie di controlli più severi alle sostanze tossiche rilasciate nell’ambiente. Manuela Korečič ha spiegato che la normativa proposta ha l’obiettivo di risolvere la problematica sanitaria dell’isontino “con la legge proposta desideriamo tutelare le persone e l’ambiente”. L’attivista Lucia Pascolat si è detta soddisfatta del come sta procedendo la campagna nel goriziano “la raccolta delle sottoscrizioni va a gonfie vele” ci ha detto sottolineando che nel goriziano le persone sono consapevoli che le modifiche sono urgenti.
Maja Korajžija dell’Istituto 8 marzo ha sottolienato le problematiche con le quali convivono gli abitanti di Anhovo "La comunità di Anhovo sta soffrendo da moltissimi anni, prima per colpa dell’amianto, utilizzato fino al 1996, poi l’inquinamento dell’acqua potabile, mentre ora siamo alle prese con l’incenerimento dei rifiuti che inquina pesantemente l’aria nella valle. Il cementificio di Anhovo brucia 300 tonnellate di rifiuti al giorno ovvero 109 mila tonnellate all’anno. In questo momento i coinceneritori lavorano nel minimo rispetto dei criteri ambientali per i quali gli inceneritori non dovrebbero essere operativi. Di conseguenza i coinceneritori in questo momento emettono nell’aria livelli inquinanti fino a cinque volte superiori da quanto consentito con conseguenze negative per la popolazione della valle dell’Isonzo. Questa situazione deve finire e con la legge proposta vogliamo evitare che ciò possa accadere anche in altre parti della Slovenia. Le persone vanno difese e non dobbiamo permetterci che le corporazioni come la Salonit Anhovo guadagnino decine di milioni di euro a spese della salute delle persone".

Dionizij Botter

Foto: Radio Capodistria/Dionizij Botter
Foto: Radio Capodistria/Dionizij Botter