Stato di detenzione revocato per l'attivista curdo Ismet Kilič, cittadino tedesco, in carcere a Capodistria dal 26 luglio, dopo l'arresto in base ad un mandato dell'Interpol su richiesta delle autorità di Ankara. Lo ha deciso il tribunale distrettuale capodistriano, il quale ha decretato che non sussistono motivi validi per la sua estradizione in Turchia. Ad inizio settembre infatti l'Interpol aveva revocato il mandato con la constatazione che le autorità turche abusano del mandato internazionale per perseguitare i prigionieri politici. Al rientro dalle ferie in Croazia, Ismet Kilič era stato fermato al confine sloveno-croato alla presenza di sua moglie e dei suoi due figli e poi tradotto al carcere di Capodistria. Kilič aveva ottenuto più di 20 anni fa asilo politico in Germania, nel 2008 anche la cittadinanza e il passaporto tedeschi. In Turchia era perseguitato per la sua attività sindacale; aveva anche distribuito volantini con i quali denunciava la repressione del regime nei confronti della popolazione curda. Era stato condannato in contumacia, con l'accusa di aver partecipato a numerose proteste antigovernative e per le continue critiche indirizzate al regime. Ad inizio mese a Capodistria era stato organizzato un raduno di protesta a sostegno di Kilič, erano arrivati anche dalla Germania, in rappresentanza del Parlamento tedesco e del Consiglio d'Europa, per manifestare con vigore la propria opposizione per l'arresto e la detenzione dell'attivista politico.

Delio Dessardo

Foto: MMC RTV SLO/MMCRTVSLO
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