Tiene banco sulla scena politica nazionale la vicenda che sta coinvolgendo gli studenti delle scuole medie superiori di Maribor scesi in piazza il 9 di febbraio per protestare a favore della riapertura delle scuole. Tre studenti saranno costretti a difendersi dinanzi al giudice delle trasgressioni, mentre altri sei hanno ricevuto una multa di 400 euro. “I ragazzi avrebbero violato la legge sulle malattie infettive, l’atto d’accusa è stato invece formulato dalla polizia, secondo la quale i ragazzi avrebbero messo a repentaglio la salute delle persone” ha precisato Lars Podkrajšek dell’iniziativa civile a favore dalla riapertura immediata delle scuole. “Se necessario faremo ricorso anche alla Corte costituzionale “ha detto Podkrajšek. La multa prevista dall’articolo 57 della legge parte dai 400 e fino ai 4000 euro, o dai 1200 fino ai 12000 per i reati particolarmente gravi. Tanja Fajon, leader degli Sd ritiene inammissibile che dei ragazzi vengano multati perché richiedono la riapertura delle scuole. In una lettera indirizzata al premier Janez Janša, al Presidente dell’SMC, Zdravko Počivalšek e al Presidente dell’NSI, Matej Tonin, la Fajon chiede di condonare gli studenti” la repressione nei confronti degli studenti non è un approccio da adottare e va in contrasto con i principi costituzionali”. Il premier Janša, utilizzando il suo canale prediletto, Twitter, ha risposto alla Fajon invitando il suo partito a prendersi le proprie responsabilità per i continui incitamenti a violare le misure anti-coronavirus “Siete un pessimo esempio. Fate una colletta per pagare le multe” ha risposto Janša. E intanto Barbara Rajgelj dell’ente Open ha annunciato che ai ragazzi verrà fornita assistenza legale gratuita.

Dionizij Botter

Foto: BoBo
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