Da un punto di vista macroeconomico, secondo il premier Janez Janša, il 2020 si è concluso decisamente meglio delle previsioni di primavera, e pure meglio rispetto alle previsioni della Commissione europea. In riferimento all'eventuale riapertura di ristoranti e strutture ricettive, Janša, ha affermato che non ci sono paesi con un tasso di contagi come il nostro che hanno deciso di far ripartire il settore turistico. "Si prospetta una terza ondata della pandemia, per cui bisognerà agire di conseguenza" - e sottolineato che il calo del Prodotto Interno Lordo verrà compensato. Alla domanda se sono previste nuove misure di austerità, Janša ha detto - "Non stiamo programmando tagli, stiamo pianificando la ripresa" - e precisato che a causa delle nuove varianti del coronavirus, rilevate anche in Slovenia, sorge il dilemma se introdurre o meno un nuovo lockdown parziale. "Siamo di fronte a un "bivio". Allentare progressivamente le misure in base al cosiddetto semaforo anti-coronavirus e limitare così i contatti a rischio, oppure sospendere la vita sociale per un breve periodo". Nonostante la dura prospettiva, il comitato tecnico scientifico dell'esecutivo sta valutando eventuali modifiche ai provvedimenti anti Covid-19, inasprendoli in alcuni settori - per ora non definiti - per permettere di riprendere le lezioni in presenza a tutti gli studenti delle scuole medie superiori del paese, perlomeno a operare con un modello che preveda una rotazione degli studenti che alternerebbero le lezioni in classe e da casa. L'esecutivo, a riguardo, ne discuterà in settimana.


Corrado Cimador


Foto: TV Slovenia
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