Nuovo assolo di Janez Janša in politica estera. Con una lettera ai capi delle istituzioni europee e ai leader dei Paesi Ue il presidente del governo sloveno rivolge un appello affinchè si torni all'accordo base sul quadro finanziario pluriennale Ue. Janša prende le difese di Budapest e Varsavia che hanno opposto il veto sul bilancio comunitario 2021-2027 per le condizioni poste da Bruxelles in merito alla fruizione dei mezzi. "Alcuni gruppi politici del Parlamento europeo mirano a disciplinare singoli Paesi secondo parametri politici e non relativi all'effettivo rispetto dello stato di diritto" scrive Janša.
Il premier ungherese Orban precisa che Budapest ha posto il veto al bilancio Ue e al post-Covid Recovery Fund perchè legano direttamente l'esborso dei fondi da parte di Bruxelles al supporto dell'immigrazione. Orban ha precisato che se verrà accettata l'attuale proposta vi saranno minacce ai paesi che si oppongono all'immigrazione insieme a sanzioni.
L'iniziativa di Janša a sostegno di Polonia e Ungheria mette per l'ennesima volta in subbuglio la stessa maggioranza di governo. Matej Tonin di Nuova Slovenia mette le mani avanti: "La lettera di Janša esprime l'opinione personale del premier. Non è frutto di alcuna discussione in sede di governo". Critico Tomaž Gantar del Desus: "La lettera di Janša certamente non fa gli interessi della Slovenia, anzi non fa che collocarla tra i paesi problematici" sono le dure parole che ha usato l'attuale Ministro della salute nel commentare l'iniziativa del premier.
Fonti di Bruxelles confermano che la missiva di Janša è stata ricevuta dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, che però al momento non la vuole commentare. La questione bilancio pluriennale tornerà sul tavolo dei leader europei con ogni probabilità nella sessione di domani. (a.c.)

Foto: MMC RTV SLO
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