Foto: BoBo / Luka Dakskobler
Foto: BoBo / Luka Dakskobler

Entra nel vivo la visita di due giorni della vicepresidente della Commissione Europea Vera Jurova, responsabile per conto di Bruxelles di coordinare le politiche europee sui valori e sulla trasparenza. Dopo un incontro in mattinata con la presidente della Camera di Stato, Urška Klakočar Zupančić, e con i deputati delle commissioni parlamentari cultura, giustizia e affari europei, la commissaria ceca ha partecipato a una tavola rotonda nella Casa dell'Unione europea a Lubiana (Hiša Evropska Unija) dedicata alla libertà dei media come bastione contro la disinformazione in un periodo di guerra. Insieme a lei hanno affrontato il vasto tema la presidente della Repubblica, Nataša Pirc Musar, e l'ambasciatore ucraino, Andrii Turan, soffermandosi soprattutto sulla minaccia della propaganda russa che, è questa l'opinione condivisa dai relatori, con il conflitto in corso in Ucraina ha trovato nuovi canali di influenza.
Molto prudenti la posizione di Jurova sulla riforma dell'ente pubblico di informazione RTV, anche alla luce dell'incontro di ieri con il presidente della Corte costituzionale, Matej Accetto, al cui vaglio è in corso la revisione dell'emendamento alla legge uscita dal referendum.
Durante il confronto con Pirc Musar e Turan, Jurova ha sottolineato la necessità di maggiore professionalità e competenza nel mondo dei media, unica ricetta per garantire equilibrio e indipendenza. Dello stesso avviso Pirc Musar, che ha lanciato l'allarme sulla potenza della macchina propagandistica del Cremlino, sottolineando il pericolo dell'emittente Russia Today ricollocata a Belgrado, dopo l'espulsione dal territorio dell'Unione in seguito all'invasione dell'Ucraina. Secondo l'ambsciatore Turan, infine, la Slovenia è una solida democrazia che non deve temere di costruire i suoi anticorpi anche attraverso organi di stampa indipendenti e un dibattito pubblico aperto.
La commissaria Jourova incontrerà nel pomeriggio la ministra della Cultura, Asta Vrečko, per parlare dello stato di salute della cultura nel paese.

Valerio Fabbri