Foto: Luka Koper/Matevž Bregar
Foto: Luka Koper/Matevž Bregar

L'anno scorso Luka Koper ha registrato ricavi netti di vendita pari a 308,8 milioni di euro, con una leggera diminuzione dello 0,5% rispetto al 2022. Nel corso dell'anno, sono stati raggiunti record di trasporto nei terminal container, automobili e passeggeri, consolidando la posizione di Luka Koper come leader tra i porti dell'Adriatico e del Mediterraneo. Nonostante le incertezze nel contesto economico del 2023, caratterizzato da una ripresa più lenta del previsto e complessità logistiche, il porto ha superato le aspettative attribuendo l'aumento dei ricavi a una maggiore attività di trasporto di container e automobili, insieme a tariffe di servizio più elevate. La crescita complessiva nel trasporto strategico ha portato a un totale di 22,3 milioni di tonnellate di merci trasportate. Il porto ha ottenuto risultati eccezionali nei terminal container, automobili e passeggeri, confermando la sua leadership tra i porti dell'Adriatico e del Mediterraneo. Nel segmento dei container, si è registrata una crescita annua del 5%, con oltre un milione di Teu movimentati, mentre il trasporto di automobili ha evidenziato una crescita del 14%, totalizzando oltre 900 mila veicoli. Nel settore delle navi passeggeri, sono stati accolti oltre 120 mila passeggeri, superando il risultato pre-pandemia del 2019 di 115.000. Nel corso del 2023, sono state 1.642 le navi che hanno attraccato, 20.609 treni e quasi 423 mila camion sono stati conteggiati, registrando un aumento del 6% rispetto all'anno precedente. Il rapporto tra trasporto su strada e su rotaia nel totale del trasporto è leggermente a favore della ferrovia, con una percentuale del 52%. Infine, il piano strategico per il periodo 2024-2028, approvato alla fine dell'anno scorso, stabilisce l'obiettivo di fornire servizi portuali affidabili e di alta qualità, in linea con i principi dello sviluppo sostenibile, con l'aspirazione di diventare la principale scelta tra i porti sulla rotta di trasporto europea del sud nei prossimi cinque anni.

Franco de Stefani