Il Maggiore Gian Filippo Cambera, portavoce del comando operativo di vertice dell'Interforze, l'ente della difesa italiana che si occupa della pianificazione e della condotta dell'operazione in Slovenia ci ha spiegato che in base all’evolversi della situazione la collaborazione potrebbe proseguire nel tempo:

“L’attività è stata voluta dal nostro ministro della Difesa, Lorenzo Guerini che qualche settimana fa aveva promesso all'omologo sloveno, Matej Tonin un aiuto a parte dell’Italia per fronteggiare questa situazione di emergenza nella lotta al Covid19", ha spiegato Cambera precisando che: " Per questo motivo il mio comando, il comando operativo di vertice Interforce di Roma, che è sostanzialmente il braccio operativo della difesa italiana che ha pianificato questa operazione la sta monitorando ha già predisposto l’invio in Slovenia di cinque medici e dieci infermieri. Per un totale di quindici sanitari. Oggi il personale ha raggiunto Lubiana per affiancarsi alle unità mediche delle forze armate slovene che stanno già operando sul territorio presso gli ospedali covid del paese. Lo scopo dell’operazione è di fornire assistenza medica ai nostri amici sloveni per combattere insieme questa minaccia”.

L’iniziativa si è resa necessaria perché’ la Slovenia forse non sembra in grado di gestire la situazione?

“Io credo di sì, credo che in Slovenia ci sia una situazione emergenziale probabilmente un po’ più seria rispetto a quella che stiamo vivendo in Italia. Abbiamo immediatamente risposto alla richiesta del Ministro della difesa sloveno e abbiamo inviato questo personale in rinforzo alle unità mediche delle forze armate slovene. Abbiamo già inviato questi quindici, tra medici e infermieri, che appartengono a tutte le forze armate italiane. Sei vengono dall’esercito, tre dalla marina militare, tre dall’aereonautico militare e infine tre dall’arma dei carabinieri. Devo dire che tra Italia e Slovenia ci sono ormai rapporti di mutua assistenza reciproca che sono ormai consolidati nel tempo, nel solo campo della difesa l’accordo più importante risale addirittura al 1996”.

In futuro potrebbero partecipare altri operatori sanitari?

“Noi abbiamo previsto che ogni aliquota di personale, questa è la prima che abbiamo pianificato, venga impiegata in Slovenia per un periodo di circa 45 giorni. Prevediamo dunque già un primo turnover di questo personale, al momento non abbiamo previsto u termine ben preciso perché’ non sappiamo quanto durerà questa situazione di emergenza e di conseguenza non sappiamo quanto durerà questo nostro impegno. Certamente speriamo che la durata sia breve e che la situazione possa normalizzarsi. L’impiego dei nostri medici e infermieri in Slovenia durerà fintanto che ce ne sarà l’esigenza”.

Dionizij Botter

Foto: Radio Capodistria/Slovenska Vojska
Foto: Radio Capodistria/Slovenska Vojska