Secondo il Partito Sinistra, Levica quello in atto sarebbe un tentativo revisionistico portato avanti dalle forze di destra che cercano in tutti i modi di equiparare il comunismo allo stalinismo e di conseguenza al nazismo. Secondo il partito Levica, Sinistra questo sarebbe un tentativo superficiale di mettere sullo stesso piano fatti storici e rappresenterebbe un’offesa della memoria storica e a quella delle persone che hanno combattuto contro il nazifascismo.

Lubiana ha già preso atto della risoluzione del parlamento europeo, approvata nel 2009, che condanna i regimi totalitari ed autoritari in Europa, ma su iniziativa del Partito Democratico l’obiettivo è quello di metter sullo stesso piano il nazional- socialismo e l’internazional-socialismo. Il documento di condanna dei regimi totalitari verrà votato su proposta della coalizione di centro destra con il supporto del il Partito nazionale in una delle prossime sedute. Questo tra le varie cose rigetta ogni forma di totalitarismo ed esprime il rispetto per le vittime di tutti i regimi non democratici.

Secondo Matej Tašner Vatovec, Capogruppo della Sinistra, Levica, la proposta di risoluzione dalla coalizione di centrodestra tenta di equiparare il fascismo e il nazismo con l’antifascismo: “Per noi questo non è ammissibile. Lo Stalinismo non è stato assolutamente un periodo storico positivo, ma questo non rappresenta le idee di eguaglianza e di emancipazione espresse da Marx ed Engels. Questa risoluzione cerca di eguagliare differenti ideologie soprattutto il socialismo il fascismo che non lo possono essere. Il fascismo si basa sulla creazione di uno stato totale che divide le persone in base alla razza, mentre il socialismo cerca di strutturare una società basata sull’eguaglianza dove tutti hanno un proprio posto. Con questa risoluzione il governo cerca di aprire queste domande ideologiche che non hanno nulla a che vedere con i problemi concreti delle persone oggi”.

In Slovenia a suscitare numerose reazioni è stato il pure la decisone presa dall’esecutivo di inviare le forze armate al cimitero lubianese di Žale. Ieri è stata, infatti, deposta una corona di fiori da una guardia d'onore delle forze armate slovene al monumento che ricorda i domobranci caduti. L'iniziativa è avvenuta a nome del premier Janez Janša. I domobranci, lo ricordiamo furono formazioni collaborazioniste dei nazisti, operanti in Slovenia nella Seconda guerra mondiale, costituitesi per contrastare l'Esercito popolare di Liberazione della Jugoslavia. Marjan Šarec, leader dell'omonima lista parla di atto ideologico pianificato per distogliere l'attenzione dagli errori del governo, primo su tutti nella lotta alla pandemia di Covid.

Secondo Matej Tašner Vatovec questo gesto rappresenta un ennesimo tentativo di dividere la società: “Non sono state ricordate le persone cadute per la libertà; perciò, questa decisone la interpretiamo come un tentativo di portare divisioni nel dibattito pubblico nel tentativo di ridefinire la storia".

Dionizij Botter

Foto: Radio Capodistria/RTVSLO
Foto: Radio Capodistria/RTVSLO