Durante il tempo della seduta dedicato alle Domande e risposte immediate al premier Šarec, su iniziativa dei Deputatai Branko Grims del Partito Democratico e Jernej Vrtovec di Nuova Slovenia è stato il tema legato ai pattugliamenti misti italo-sloveni lungo la fascia di confine tra i due paesi il tema d’apertura.
Come noto l'iniziativa è frutto di un accordo bilaterale raggiunto tra i direttori generali delle polizie italiana e slovena, su proposta del Ministro degli esteri sloveno Cerar, all'omologo italiano, Moavero Milanesi. Il presidente del Friuli-Venezia Giulia, Fedriga, insiste: "Se le pattuglie non daranno risultati, bisognerà trovare altre soluzioni". Vrtovec ha chiesto al premier come reagirà la Slovenia su un possibile posizionamento delle barriere fisiche anti-migranti lungo il confine italo-sloveno, misura annunciata dal Ministro italiano, Salvini e sul perché si sia presentata la necessità di ricorrere ai pattugliamenti congiunti. Šarec ha risposto sostenendo che la misura non indica un gesto di sfiducia da parte italiana, ma è una prassi consolidata anche nei restanti paesi europei, a riguardo il premier ha citato i controlli lungo il confine tra Germania e Danimarca. Sul fronte dei controlli molto di più deve essere fatto anche dalla Croazia ha detto Šarec. Fino al mese di luglio i migranti clandestini catturati sono stati cinque mila 700 ha poi detto il premier. Critico anche il deputato Sds, Grims, il quel vede nei pattugliamenti misti un duro colpo per l’area Schengen. La misura non isolerà la Slovenia, ha risposto il premier, il quale ha elogiato il lavoro che stanno svolgendo le forze dell’ordine.

Dionizij Botter

Foto: BoBo
Foto: BoBo