Foto: BoBo/Žiga Živulović ml.
Foto: BoBo/Žiga Živulović ml.

Clima di amicizia e buon vicinato“ in queste due parole l’essenza delle relazioni tra Lubiana e Zagabria, con i due capi di governo soddisfatti dell'atmosfera distensiva e dello spirito di fiducia che si è riusciti a instaurare nei rapporti bilaterali. “Per quanto riguarda il confine nel Golfo di Pirano, lasciamo la soluzione al prossimo mandato di Janša” ha detto in tono scherzoso il premier Plenković, che poi ha però precisato come si stia lavorando per trovare una soluzione almeno temporanea che faciliti il lavoro dei pescatori sloveni e croati. “Non possono essere puniti da questa situazione d’incertezza” si è sentito dire a Zagabria dove è stato concordato il partenariato per la costruzione del secondo blocco della Centrale nucleare di Krško. Già la settimana prossima previsto un incontro tra i competenti ministeri che finalizzeranno la questione assieme a quella legata ai rigassificatori di Veglia e Castelmuschio.
Plenković ha ringraziato Lubiana per gli aiuti seguiti ai due terremoti e per l’ottima collaborazione nel superamento della crisi pandemica, ma anche e soprattutto per il supporto nel percorso croato verso l’eurozona e l’area Schengen, nonché in quello per l’adesione all’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. Tra i temi affrontati dai due capi di governo, pure la situazione in Bosnia Erzegovina che è alle prese con la riforma elettorale e la guerra in Ucraina. In questo contesto il premier Janša ha ribadito massima solidarietà anche nell’ accoglienza dei profughi, ma in numeri proporzionati alle dimensioni e abitanti del paese.

Lionella Pausin Acquavita