Si è svolto senza grossi disagi il rientro a scuola per 53 mila 306 alunni del primo triennio della scuola dell'obbligo e per i 74 mila 630 bambini negli asili nido. Sono rientrati in sede anche circa 26 mila dipendenti, tra educatori, insegnanti e personale tecnico. La riapertura delle scuole è il primo segnale del ritorno alla normalità, ha commentato la ministra dell'istrizione Simona Kustec. Le istituzioni scolastiche si sono preparate molto bene per riaccogliere in tutta sicurezza gli alunni delle inferiori dopo tre mesi di didattica a distanza, ha detto sottolinenado l'eccezionale adesione allo screening di massa, si sono sottoposti al test antigenico poco meno di 21 mila persone, di cui sono risultati contagiate 278, ovvero l' 1,3%, una percentuale molto bassa ha detto Kustec, fatto questo che ci infonde fiducia per il prosieguo dell'anno scolastico. I prossimi che potrebbero rientrare sono gli alunni della quarta e della quinta ma bisognerà attendere l'andamento del contagio.

Già rispetto ad una settimana fa le alcune regioni statistiche hanno cambiato colore, passando dalla rossa, che prevede la riapertura, a quella nera, che chiude tutto. L'esempio è la regione costiero carsica. Domani il Governo e il comitato tecnico scientifico, ha annunciato la ministra prenderanno in visione i dati e valuteranno la situazione, cosa che già viene fatta a scadenza settimanale.

Kustec ha confermato che anche in Slovenia, alla pari di altri paesi europei, sta considerando di introdurre i test rapidi anche per i bambini, tamponi specifici per i minori. Chi non si è sottoposto al test non più insegnare o venire in contatto con i bambini, dovrà svolgere altre mansioni a distanza, ha detto la ministra che ha parlato di poco senso di responsabilità da parte di chi si è rifiutato di fare il tampone. Ci penseranno gli ispettori, smentendo l'esistenza di una circolare ministerale che prevedeva ammende dai 400 ai 4mila euro per i trasgressori.
Soddisfatto per il rientro a scuola il presidente dell' Associazione nazionale dei presidi, Gregor Pečan. (ld)

Foto: BoBo
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