Oggi sono tornati a scuola, seppur a distanza, gli alunni delle scuole elementari in Slovenia, dopo il prolungamento di una settimana delle vacanze autunnali. Lo scorso lunedì, per decisione ministeriale, avevano ripreso le lezioni, sempre da remoto, le scuole medie. Per quanto riguarda gli asili, funzionano ancora a regime ridotto, garantita la sorveglianza per i bambini i cui genitori sono impossibilitati a farlo, per motivi di lavoro o altre necessità.

In merito alla ripresa della didattica a distanza, abbiamo interpellato la preside della scuola elementare Vincenzo e Diego de Castro di Pirano, Nadia Zigante. "Questa settimana, penso che sarà un pò dura riprendere dopo due settimane di vacanza perché i ragazzi sono ancora in vacanza con la testa. Stamane abbiamo iniziato, almeno nella sede di Pirano con 15 minuti di sport, di attività sportiva in video lezione, tutti quanti dagli insegnanti agli alunni. All'inizio c'erano dei problemi con le connessioni, siamo riusciti però a svolgere almeno 1-2 ore di video lezione per adesso. Proprio dall'esperienza del primo lockdown ci siamo organizzati in modo un po' differente questa volta, perché abbiamo capito che i bambini del primo triennio sono la fascia più debole durante la didattica a distanza perché hanno bisogno del supporto costante dei genitori e anche degli insegnanti. Dunque per loro faremo una didattica con 2-3 ore di video lezione con un'unità didattica al massimo di 30 minuti dove si collegheranno con gli insegnanti della classe, con la propria capoclasse. E poi avranno delle lezioni in aula virtuale o per email ma di cose molto semplici proprio per non oberarli, perché abbiamo visto che i risultati sono molto scarsi; i ragazzi si stancano presto, hanno poca attenzione. Riprendere le lezioni a distanza è molto esigente, difficile anche per gli insegnanti. Mentre per le classi superiori è molto più semplice, i ragazzi sono molto autonomi. Anche loro avranno videolezioni e l'aula virtuale." (ld)

Foto: Komisija Vlade RS za reševanje vprašanj prikritih grobišč/Radio Slovenija
Foto: Komisija Vlade RS za reševanje vprašanj prikritih grobišč/Radio Slovenija