Foto: BoBo
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Nadia Zigante, preside della Scuola elementare “Vincenzo e Diego de Castro” parla di “una situazione veramente difficile” in cui i presidi e gli insegnanti si trovano “tra l’incudine e il martello”. “Non abbiamo indicazioni certe- sottolinea la Zigante- e siamo lasciati alle nostre decisioni personali. Non dovrebbe essere così”. Le scuole sono in attesa di “una circolare ministeriale che sia chiara, che dia indicazioni precise sul test fai da te, che dovrebbe partire lunedì prossimo”.

Proprio questo ci si attendeva dalla riunione tra i presidi delle scuole primarie e secondarie con i rappresentanti del ministero dell’istruzione; ma nemmeno dopo questo incontro è stato detto come si procederà e come bisognerà intervenire con quegli alunni che si rifiuteranno di farlo.

In un comunicato l’Associazione che riunisce i presidi delle scuole slovene ha chiesto che almeno gli alunni delle prime cinque classi lo facciano a casa loro, sotto la supervisione dei loro genitori. Denunciate anche tutta una serie di contraddizioni del decreto appena varato, da cui non si capirebbe nemmeno se il test è obbligatorio oppure no.

Intanto nel paese cresce il malcontento e i presidi in questi giorni sono oggetto di numerose pressioni, minacce ed anche veri e proprie aggressioni da parte dei genitori che si rifiutano di far testare i loro figli a scuola o anche solo di far portare loro la mascherina in classe. Intanto nelle segreterie delle scuole piovono diffide. “Da quando è uscito questo decreto ministeriale – ci racconta la Zigante- noi presidei siamo in una situazione poco invidiabile. Ogni giorno riceviamo diffide da parte di genitori che non vogliono che i loro figli portino la mascherina in classe, che non vogliono che facciano il test fai da te per il covid e addirittura alcuni di loro minacciano di tenere i figli a casa.”

Stefano Lusa