Alenka Bratušek non vede ostacoli all'approvazione del programma di investimento, programma che, al momento, non prevede il coinvolgimento finanziario dell'Ungheria; i 200 milioni che rappresentavano la sua quota, secondo il piano iniziale, potrebbero vanir garantiti dal bilancio dello stato, è convinto il ministro, che ha illustrato nei dettagli il programma al vertice della coalizione, presenti anche i capigruppo parlamentari. Un documento di ben 316 pagine, che ha soddisfatto i partner della maggioranza. Praticamente tutti favorevoli all'esclusione dell'Ungheria dal progetto, ad eccezione del Partito del Centro Moderno che, comunque, non pone particolari condizioni e sostiene il progetto. Come evidenziato dal capogruppo della Lista Šarec, Brane Golubovič, il coinvolgimento dell'Ungheria non sarebbe stato gratuito in quanto, quale contropartita ai suoi 200 milioni di euro, avrebbe richiesto una partecipazione annua del 2,8 percento al rendimento dell'investimento, aree in concessione all'interno dello scalo e partecipazione di ditte ungheresi nella realizzazione dell'opera. Ci sarà comunque ancora tempo per eventuali ripensamenti è stato detto; saranno determinanti gli accordi che verranno raggiunti con le banche commerciali, con la Banca Europea per gli Investimenti, l'ammontare dei mezzi ottenuti dai fondi di coesione europei; in ogni caso, è stato ribadito, la partecipazione di Budapest al progetto non è obbligatoria per poter attingere ai fondi comunitari.
Il ministro Bratušek non ha voluto fornire cifre riguardanti il valore dell'investimento. Si era partiti da 894 milioni di euro. Ora si parla di una cifra che potrebbe arrivare a 1,2 miliardi di euro ma, come spiegato dal ministro, i vantaggi garantiti dal secondo binario superereranno di molto i costi.

Delio Dessardo

Foto: BoBo
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