Tito in Leonid Brežnjev Foto:
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Tra dichiarazioni di voto favorevoli, contrarie e di non partecipazione alla votazione, alla fine sono stati 31 i consiglieri regionali, dei quali solo 4 contrari che hanno preso parte al voto per la richiesta di revoca della massima onorificenza dello stato italiano al maresciallo Josip Broz Tito. Solo quattro voti quelli contrari, tra cui quello del consigliere della minoranza slovena, Igor Gabrovec.

Il cavalierato di Gran Croce all'ex capo di stato jugoslavo era stato conferito nel 1969 dall'allora Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat. La Giunta regionale su proposta di Piero Camber ha quindi votato a favore della mozione depositata ad agosto in Consiglio regionale, che vede come primo firmatario l'assessore regionale a Politiche comunitarie e corregionali all'estero Pier Paolo Roberti, con la quale si chiede di far decadere qualsiasi riconoscimento assegnato dallo Stato italiano nei confronti del Maresciallo, a causa dei tragici eventi del dopo guerra in Istria- Quarnero e Dalmazia.

L'obiettivo del testo è far sì che la Giunta regionale si adoperi nei confronti del governo per modificare la legge che disciplina la concessione delle onorificenze (legge 178/1951), al fine di revocare quelle "Al merito della Repubblica italiana" conferite al capo di Stato jugoslavo. Al momento, infatti, la legislazione vigente impedisce di intervenire sulle decorazioni assegnate. "Qui non si tratta di riscrivere la sentenza di Norimberga o la storia stessa, ma solo di ridare un po' di dignità a quelle famiglie che quel dramma lo hanno vissuto. Dobbiamo ridare loro dignità dopo che lo Stato è stato patrigno", ha detto il governatore Massimiliano Fedriga commentando l'iniziativa. Tra i contrari il consigliere di Open Sinistra Fvg, Furio Honsell che ha accusato la maggioranza di lucrare sui drammi di coloro che hanno perso parenti nelle foibe.