L’ anno che abbiamo davanti a noi, radio Koper- Capodistria festeggia il settantesimo anniversario. E’ una data importante, perché è anche scontato dire che settanta anni sono tanti, per una emittente che ha attraversato un arco di tempo molto travagliato, non facile per queste terre. Che ha visto e dato voce a tante storie . Nata come cassa di risonanza del regime jugoslavo, comunque contribuendo non poco all’ apertura di quest’ area verso l’ occidente durante la cortina di ferro, negli anni si è sviluppata in due programmi, due emittenti autonome ben distinte all’ interno del sistema pubblico della radiotelevisione slovena. Quello che dà voce alla popolazione slovena e la nostra, che dà voce alla comunità nazionale italiana del territorio, di tutto il territorio, anche al territorio della memoria. Anche oggi, malgrado le difficoltà che ci sono fra la Slovenia e la Croazia, malgrado il confine che divide l’ Istria. Malgrado i nuovi nazionalismi o sovranismi, che rendono più difficile il dialogo a la sopravvivenza delle minoranze. Negli anni radio Capodistria è cambiata molto. Ha attraversato la caduta del muro di Berlino, che ha segnato la disfatta dei regimi comunisti e la nascita di nuovi stati. Ha attraversato le crisi economiche che hanno provocato, o sono state usate come pretesto per provocare drastici tagli ai nostri organici. Ma , lasciatemelo dire, dopo settanta anni siamo ancora qui, ventiquattro ore al giorno in lingua italiana e con buona musica, con un nostro pubblico, che c’è. E siamo anche cresciuti su nuove piattaforme. Auguri a radio Koper Capodistria.

Aljoša Curavić

Foto: Radio Capodistria/MMC
Foto: Radio Capodistria/MMC