Tyler Ivanoff, mentre raccoglieva legna per la caccia nella città di Shishmaref, in Alaska, negli Stati Uniti, ha trovato una lettera messa in una bottiglia nel 1969 da un ufficiale di marina russa. "Mi è capitato di inciampare nella bottiglia, ho notato che si trattava di una bottiglia verde con uno strano tappo, non proprio di sughero ma comunque un tappo stretto, e potevo vedere che dentro c'era un foglio di carta", ha raccontato l'uomo, che dopo aver aperto la missiva ed aver scoperto che era scritta in russo, l'ha condivisa sui social media. "Ho aperto la bottiglia con i denti, l'interno era asciutto e puzzava di alcol stantio", ha inoltre aggiunto. Successivamente i suoi amici a conoscenza della lingua russa, hanno scoperto che era stata scritta il 20 giugno 1969 dall'ufficiale russo Anatoly Botsanenko. Il canale televisivo di stato, "Russia-1", ha deciso così di indagare ed ha trovato il mittente del messaggio, appunto Botsanenko, che si è dimostrato scettico sul fatto che la lettera fosse la sua, ma si è ricreduto dopo aver visto la sua firma. L'ufficiale russo aveva 36 anni al tempo in cui scrisse il testo e stava lavorando su una nave di nome Sulak, un peschereccio che aveva contribuito a costruire nel 1966 e sul quale navigò fino al 1970. Le parole scritte sulla lettera erano le seguenti: "Cordiali saluti! Dalla nave della madre Russia della flotta dell'Estremo Oriente Sulak. Invio un saluto a chi trova la bottiglia e chiedo di rispondere all'indirizzo Vladivostok-43Sulak, a me e a tutto l'equipaggio. Vi auguriamo buona fortuna, lunghi anni di vita e buona navigazione. 20 giugno 1969.
Davide Fifaco

Foto: EPA
Foto: EPA