In questi giorni e settimane di emergenza facciamo difficoltà a comprendere la reale dimensione della catastrofe che si è abbattuta sull'umanità, il più brutto momento dalla Seconda guerra mondiale. Quanto i governi di mezzo mondo si trovano ad affrontare è del resto come una guerra, al posto delle bombe il virus e in prima linea i medici invece dei soldati. Come bollettini di guerra le notizie che giungono dai singoli Paesi. Anche quando finirà, lo speriamo presto, nulla sarà come prima.

Un'emergenza che solo l'infinita fantasia di scrittori e registi ha potuto immaginare nella sua tragica realtà quando ancora non era avvenuta. L'assurdità del momento che stiamo vivendo sembra un sogno, sembra impossibile che nel 2020 l'uomo, la scienza, la modernità, la vita stessa siano messe in ginocchio da un nemico invisibile, impercettibile e subdolo. Tanto che allo scoppiare dell'epidemia la sua pericolosità era stata di molto sottovalutata. Per ritornare alla realtà basta far venire alla mente le pellicole del genere catastrofico prodotte in quantità da Hollywood, che anticipano per filo e per segno quanto ci sta accadendo, storie tratte dalla letteratura fantascientifica, eppure così reali. Comunque sia, la realtà è che oggi viviamo tutti in una situazione paradossale, quasi impossibile da comprendere: vietato uscire di casa, andare a scuola, al cinema, a teatro, ai parchi, allo stadio, a trovare amici e parenti. Anche due fidanzati che vivono in due quartieri diversi non possono incontrarsi. In un'Europa senza confini interni ci ritroviamo confinati a casa. Una cosa del genere non era mai successa prima, nemmeno nel corso delle spaventose guerre del secolo scorso. E il dopo sarà altrettanto difficile e inquietante. Alla fine, ne siamo convinti, l'umanità ne uscirà vincitrice, ma la lezione questa volta sarà pesante e coinvolgente. La nostra vita, specie quella degli occidentali cambierà. Nulla sarà più come prima. Con ogni probabilità, molto di ciò che fino a ieri ci è sembrato del tutto normale, non tornerà più.

In risposta alla nuova e mutata situazione la comunità internazionale, i grandi del mondo, dovranno impegnarsi sinceramente per l'affermazione di un nuovo ordine globale, in cui non ci sia più spazio per simili emergenze, per una società nuova rispettosa di tutti gli uomini e di madre natura. Potrebbe essere l'ultima occasione per il futuro dell'umanità.

Miro Dellore

Foto: Osebni arhiv
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